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BILLY ELLIOT - adattamento italiano e regia originale di Massimo Romeo Piparo

"Billy Elliot", adattamento italiano e regia originale di Massimo Romeo Piparo "Billy Elliot", adattamento italiano e regia originale di Massimo Romeo Piparo

Di: testi e libretto Lee Hall dal film di Stephen Daldry
musiche di Elton John
Scene: Teresa Caruso
Luci: Umile Vainieri
Costumi: Cecilia Betona
Musiche: Elton John
direzione musicale Emanuele Friello
Suono: Alfonso Barbiero
Regia: adattamento italiano e regia originale di Massimo Romeo Piparo
Coreografie: Roberto Croce
Produzione: Peep Arrow Entertainment e Il Sistina
Interpreti: con Alessandro Frola, Luca Biagini, Sabrina Marciano, Elisabetta Tulli, Donato Altomare, Christian Roberto, Arcangelo Ciulla, Jacopo Pelliccia, Maurizio Semeraro, Sebastiano Vinci, Claudia Mangini, Rachele Pacifici e con la partecipazione di Cristina Noci
e con (in ordine alfabetico) Gea Andreotti, Giorgia Arena, Paolo Avanzini, Andrea Bratta, Germana Cifani, Nico Colucci, Davide Dal Seno, Tiziano Edini, Giuseppe Galizia, Carlo Alberto Gioja, Lorenzo Gitto, Linda Gorini, Lorenzo Grilli, Giuseppe Inga, Fabrizia Scaccia, Francesco Venezia
Trieste, Politeama Rossetti, 12 gennaio 2016

www.Sipario.it, 18 gennaio 2016

"Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!..." La citazione non lascia dubbi e ci rimanda alla sofferta storia del giovane danzatore che si libera da una cultura maschile machista e da un contesto quotidiano di degrado per raggiungere il sogno di frequentare la Royal Ballet School di Londra. Catapultandoci in un'atmosfera da West End, arriva anche in Italia il musical "Billy Elliot", versione teatrale del film diretto da Stephen Daldry nel 2000 che celebrava la biografia del ballerino Philip Mosley. Grande la produzione, imponente l'allestimento a firma di Massimo Romeo Piparo, primo regista non inglese ad aver ottenuto i diritti per riprendere l'osannata opera pop britannica con le musiche di Elton John e le parole di Lee Hall.
Orfano di madre, con un padre e un fratello minatori in sciopero contro Margaret Tatcher, il dodicenne Billy si ritrova a vivere in un ambiente familiare ostile, assente, sordo a ogni sua esigenza, con una nonna anziana un po' squilibrata da accudire. Destinato ad uno sport proletario come la boxe, scopre di essere attratto dai movimenti sinuosi della danza classica grazie all'incontro casuale con la maestra Mrs. Wilkinson. Una volta scoperta la sua passione, viene severamente allontanato dall'ambiente borghese ed effeminato che la famiglia detesta. Billy, infatti, si era incontrato in segreto con la sua insegnante preparandosi in vista di un'importante audizione per entrare nell'accademia del Royal Ballet. Le aspettative del ragazzo sembrano ormai andate in fumo fino a quando il padre si ravvede e decide di dargli la possibilità che lui stesso non ha mai avuto portandolo a Londra, dopo averlo visto di nascosto ballare e librarsi nell'aria...
Lo squallido appartamento di Durham, nella periferia dell'Inghilterra del Nord Est, la fatiscente palestra, l'ambiente in rivolta dei minatori e dei sindacalisti vengono resi in tutta la loro nudità dall'impianto scenico di Teresa Caruso, corredato dai costumi anni '80 di Cecilia Detona. La regia veloce di Piparo punta sull'oscillazione continua e manichea di piani, sia a livello di scene che di coreografie (firmate da Roberto Croce): la rivolta dei minatori e la repressione della polizia, la povertà e la rabbia che connota la classe operaia e il perbenismo della borghesia, la libertà e la costrizione, le aspirazioni del singolo e i pregiudizi della massa, l'animo puro dei ragazzi e la prosaicità degli adulti, l'omosessualità e l'omofobia...in un circuito comunicativo abbastanza efficace, inficiato però solo da un uso troppo insistito e, a tratti, compiaciuto del turpiloquio fine a se stesso.
Apprezzabile la prova del giovane interprete, acerbo e ancora insicuro dal punto di vista vocale, quanto poetico e promettente dal punto di vista della danza e della presenza scenica. A 14 anni Alessandro Frola riesce a misurarsi con un personaggio difficile, struggente, conferendogli efficacia e delicatezza per tutta la durata dello spettacolo (oltre 3 ore), con una prova fisica ed emotiva notevole. Pittorico e suggestivo il momento in cui, in una cornice di specchi, Billy ragazzino danza il Lago dei cigni con Billy adulto. Suo principale antagonista, il padre di Luca Biagini (attore e doppiatore dalla lunga carriera) si rivela inflessibile, minaccioso, eppure goffo e benevolo. Ma tutto il cast, nell'insieme, appare all'altezza di questo musical dal sapore internazionale, con una Mrs. Wilkinson disincantata quanto basta ma di spessore (Sabrina Marciano) e un piccolo Michael (l'amico "diverso" del protagonista), davvero esuberante e talentuoso, portato sul palcoscenico da Christian Roberto.
Peccato solo che a Trieste mancasse l'accompagnamento dell'orchestra dal vivo per rendere ancora più eloquente questo show.

Elena Pousché

Ultima modifica il Lunedì, 18 Gennaio 2016 00:20

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