Produzione: ARTEDANZA s.r.l.
Interpreti: Roberto Bolle, Daniil Simkin, Skylar Brandt, Misa Kuranaga, Alicia Amatriain, Daniel C. Camargo, Davide Dato
Light designer: Valerio Tiberi
Trieste, Politeama Rossetti, 29 dicembre 2016
Un Gala di danza che non ha pari per prestigio e capacità di richiamo di pubblico. Una tradizione che si rinnova negli anni con sempre eclatante successo e teatri subito sold out. Il riferimento è naturalmente al fenomeno Bolle and Friends, un evento spettacolare magico, dove étoiles e principal dancers internazionali si incontrano nel nome dell'amicizia e dell'arte, interpretando pagine coreografiche di un programma imprevedibile eppur emotivamente intenso.
L'edizione 2016 pensata per Trieste, ospitata al Politeama Rossetti con un tutto esaurito nella cornice suggestiva delle ultime tre serate dell'anno, si è distinta per l'afflato coinvolgente tra gli ospiti e la vis ironica e poliedrica del "padrone di casa", nonché direttore artistico della manifestazione. Roberto Bolle ancora una volta ha saputo esaltare la musa coreutica, lasciandosi ispirare dalla bellezza acronica dei noti numeri classici (Il Corsaro, Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci) e dalle malie più moderne e contemporanee (Ballet 101 e Pacopepepluto), attraendo gli spettatori altresì con novità fascinose (Arepo di Béjart e Onegin di Cranko). Bolle ha aperto la performance con la scanzonata e complessa architettura del Ballet 101 di Eric Gautier che destabilizza le posizioni del balletto classico, partendo dalle cinque di base, per crearne poi cento in sequenza e combinarle in modo dinamico e senza sistematicità in una faticosa coreografia. La fisicità inarrivabile del danzatore e la sua capacità di memorizzare i movimenti ha suscitato stupore e divertimento fino all'annichilente ultima posizione. Più sofferto invece lo struggente incontro tra Tatjana e Onegin firmato da John Cranko, per la prima volta accanto ad Alicia Amatriain (Stuttgart Ballet), cui è seguita l'armonia olimpica e tecnica di Spring Waters (creazione del russo Asaf Messerer su musica di Rachmaninoff) raggiunta con la partner Skylar Brandt (American Ballet Theatre), per finire con un irriverente Grand Pas de Deux su musica di Rossini interpretato con comicità assieme alla Amatriain al fine di sfatare simpaticamente l'allure algida dello stile accademico.
I sei friends di fama mondiale che hanno condiviso con l'étoile l'espressione tersicorea più alta hanno brillato per equilibro e personale talento interpretativo. Oltre alle presenze femminili già citate, vanno ricordati Misa Kuranaga (Boston Ballet), in coppia nelle highlights più aeree del Don Chisciotte (Petipa) con la star Daniil Simkin (American Ballet Theatre), virtuoso quest'ultimo di altissimo livello anche nel repertorio più moderno con uno strabiliante ed austero Pacopepepluto (ideato da Alejandro Cerrudo con le canzoni suadenti di Dean Martin). E ancora Daniel Camargo (Dutch National Ballet di Amsterdam) scisso tra potenzialità ed impedimenti e alla ricerca di un raggio di luce nel vibrante assolo Firebreather (coreografia di Kozielka su note di Einaudi) e Davide Dato (Wiener Staatsoper), semplicemente perfetto nello stile di Béjart.
Applausi scroscianti, incornciati da un bis energico declinato sul rock leggendario dei Queen (We will rock you), per un'esaltante festa della danza.
Elena Pousché