Lo spettacolo risulta spettacolare a impatto portando in scena incredibili acrobazie e scenografie mozzafiato accompagnate da musica alternativa e spesso minimale. Considerando i nomi dei coreografi, apprezzati da teatri di tutto il mondo, lo spettatore si aspetta uno spettacolo acrobatico e astratto, tipico dell'erede di Nikolais, Moses Pendleton, contaminato dalla splendida danza che distingue Parsons e Ezralow. La triste delusione arriva quando l'occhio passa tutto lo spettacolo nell'attesa della danza. Ciò che viene portato in scena, per quanto spettacolare e apprezzato dal pubblico "profano", non può che lasciare insoddisfatto colui che aveva preso posto in teatro convinto di assistere a uno spettacolo di danza, che invece si rivela una sorta di ibrido tra il circo e la ginnastica ritmica, che tristemente appaga il pubblico meno esperto, il quale contribuirà all'aumentare quella cerchia di persone che riesce a riconoscere in questi movimenti freddi, schematici e lontani da ogni sorta di tecnica coreica, la danza. Nella storia della danza non mancano esempi di coreografie astratte, scientifiche, sperimentali, ma tutte sfiorano almeno un aspetto che possa rendere le suddette opere delle creazioni di danza, chi attraverso l'espressività, chi attraverso il senso, chi attraverso la disgregazione di veri passi accademici resi minimi e quasi quotidiani, chi nella creazione coreografica.
AEROS: GRANDE IMPATTO MA LA DANZA DOV'E?
AEROS: GRANDE IMPATTO MA LA DANZA DOV'E?
Cora Gasparotti V A Liceo Coreutico Gobetti, Genova
Martedì 15 marzo al Politeama Genovese va in scena Aeros, spettacolo nato dall'unione di tre famosi coreografi, Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton, diversi nello stile e nel gusto.
La Redazione
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