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(CINEMA) - "La vita in un attimo" di Dan Fogelman. La grande narratrice inaffidabile

"La vita in un attimo" di Dan Fogelman "La vita in un attimo" di Dan Fogelman

La vita in un attimo
di Dan Fogelman

Con Olivia Wilde, Oscar Isaac, Laia Costa,
Antonio Banderas, Olivia Cooke

USA, 2018

La vita in un attimo: la grande narratrice inaffidabile

La vita in un attimo segue le vicende di Will (Oscar Isaac) e Abby (Olivia Wilde), dal loro primo incontro al college al primo appuntamento, dal matrimonio al concepimento di un figlio, fino all'inaspettata e traumatica separazione. Con il dipanarsi della storia si riveleranno i legami che li legano a Dylan (Olivia Cooke), una giovane ribelle che cerca di sfuggire alla propria sofferenza; a Irwin (Mandy Patinkin) che cresce la nipotina cercando di tenerla al riparo dal dolore; al signor Saccione (Antonio Banderas), ricco proprietario terriero spagnolo, e alla famiglia del suo bracciante Javier (Sergio Peris-Mencheta), che gestisce la piantagione dove vive con la moglie Isabel (Laia Costa) e il figlio Rodrigo (Àlex Monner).
La vita in un attimo è strutturato in capitoli che portano il nome del personaggio principale di cui assumono il punto di vista, in una dinamica che evidenzia il girotondo interminabile della vita, il legame tra individui e la consequenzialità delle azioni di uno sul vissuto di tutti gli altri. Tutto è interconnesso e ogni essere umano è un tassello di un puzzle senza confini, che si estende di generazione in generazione, da una città all'altra. Il Titolo originale del film, molto più appropriato e carico di senso, è Life Itself. Cos'è la vita in se stessa? Dramma, gioia, amore, dolore, continuo mutamento. Sentimento, ma anche imprevedibilità. Lei ti mette in ginocchio, ma se trovi la forza di rialzarti e andare avanti c'è altro amore ad attenderti. Questo in definitiva il messaggio in cui si risolve il film, che racconta la tragedia con uno sguardo arguto e ironico, rispettoso e sensibile. Ci sono concetti che nel cinema ricorrono frequentemente perché di elementare e dignitosa importanza, così come storie che fanno ampiamente leva sull'emotività dello spettatore, ma d'altronde è giustificabile perché le emozioni sono tutto nella vita. La vita in un attimo si appoggia a una sceneggiatura ben studiata e narrativamente sofisticata, che con la sua complessità rispecchia la riflessione portata avanti dalla stessa protagonista Abby sulla vita come grande narratrice inaffidabile, che confonde, inganna, rimescola gli elementi, crea collegamenti. La vita stessa è una narratrice inattendibile di un racconto, che coincide con il narratore, dove siamo tutti comparse di una storia più grande ed è relativo chi sia l'eroe e chi il cattivo.

La vita in un attimo è anche un atto d'amore e celebrazione della musica di Bob Dylan e del suo leggendario album del ritorno Time Out of Mind, un album che rappresenta il dolore di vivere e la caduta nel baratro della malinconia, nonché la nostalgia per il fallimento di una storia d'amore. Il regista e sceneggiatore del film è Dan Fogelman, creatore dell'acclamata serie This Is Us e mette in gioco la forza di una sceneggiatura postmoderna e citazionista, emanazione di un'evidente ed esaltante cinefilia, che omaggia in modo esplicito Natalie Portman e Quentin Tarantino, nonché Samuel L. Jackson, il quale interpreta se stesso, con una brevissima irruzione sulla scena tutt'altro che scontata.
Il film è ambientato in parte a New York e in parte nella campagna spagnola, e si nutre di queste due anime locali molto diverse. La prima metà del film è forse più trascinante, le segue una fase di indebolimento e spiazzamento per poi però ritrovare il ritmo giusto e una narrazione dinamica. In un film che riflette sull'ente narrante Dan Fogelman mette in funzionamento una macchina narrativa ben congegnata ed efficace in un dramma corale intriso di pathos.

Corinne Vosa

Ultima modifica il Domenica, 17 Febbraio 2019 10:41

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