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Boxing Day Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di D.G.

Boxing Day di Bernard Rose Boxing Day di Bernard Rose

ORIZZONTI:
Boxing Day di Bernard Rose - Gran Bretagna, Usa, 91'
con Danny Huston, Matthew Jacobs

Due uomini. Un'auto. Un giorno. Uno speculatore immobiliare Basil (Danny Huston) lascia la famiglia il giorno succesivo a Natale perché richiamato urgentemente ai suoi affari. Quel giorno Basil decide di ignorare la promessa fatta ai figli di concedere il suo tempo, per una volta, a loro. Un ex-alcolizzato Nick (Matthew Jacobs) viene svegliato quel giono da una telefonata per un impiego di 24 ore come autista. Nick è separato, accetta il lavoro, ma tenta comunque di convincere la ex moglie a concedergli del tempo con i figli.
Basil vuole consacrare quel giorno alla ricerca di case pignorate dalle banche da rivendere con un forte profitto, deve recarsi a Denver, ma prima si avvale dell'aiuto di una vecchia signora interessata solo a ristrutturare la sua chiesa, includendola così nell'affare. Ottenuto il denaro Basil parte. Al suo arrivo trova Nick, il suo autista in affito.
Da qui inizia il loro viaggio: a bordo di una mercedes nuova in cui riecheggia la voce femminile di Cinthya, il navigatore satellitare, i due si allontanano sempre di più dalla civiltà, da quelle case abbandonate in cui Basil vede solo un ottimo investimento e Nick la testimonianza di un'infinita desolazione. Più il viaggio prosegue e più diventa evidente la metafora che questo incontro e questa convivenza forzata a bordo di un mezzo estraneo ad entrambi, comporta. Basil, che Nick è costretto a chiamare ''signore'' e Nick che Basil continua erroneamente a storpiare in Mike si confrontano in modo sempre meno informale riguardo alla famiglia, alla morale, alla ricchezza, alla schiavitù. ''Schiavo'' questo il titolo con cui Nick accompagna il suo nome l'ennesima volta che lo ripete a Basil. Ma Basil non sente, non vuole sentire, assordato dal disprezzo. Basil, Nick. E Cinthya la voce femminile che dovrebbe guidarli, aiutarli a districarsi tra quelle strade innevate torna sporadicamente a farsi sentire, ma per ricordare loro che si stanno perdendo, la ricerca di quell'ultima casa li
porta a bloccarsi nel cuore della notte su una lastra di ghiaccio, impossibilitati a chiamare soccorso e con i rifornimenti limitati ad un pacchetto di patatine al barbecue.
Questo il contesto in cui Bernard Rose ambienta il suo terzo film tratto dai racconti di Tolstoj (Ivansxtc (2000) e The Kreutzer Sonata (2008) i primi, 'Padrone e Servo' quest'ultimo.)
Il suo Servo e il suo Padrone si ritrovano dunque nel mezzo di in nulla bianco, la batteria dell'auto scarica. Basil vuole salvarsi, a tutti i costi. Lascia Nick addormentato e cerca nella fuga una via d'uscita. Arranca disperatamente in questo deserto di ghiaccio, cirondato da un'ardità che molto assomiglia al vuoto emotivo che lo definisce e si ritrova in fine al punto di partenza. Una partenza che è anche una possibiltà di redenzione. Da qui il titolo: Boxing day: esattamente il giorno di festività dopo Natale in cui vengono raccolti in una scatola doni per i meno abbienti. Basil si dona a Nick, gli dona il suo calore, lo salva coprendolo con se stesso,gli permette di elevarsi. Nick si libera così dal suo padrone, guardandolo dall'alto del'elicottero che lo porta in salvo all'alba del nuovo giorno.
Questo di Bernard Rose è un film in cui si rivelano due attori di indiscusso talento, a cui si riconosce una recitazione essenziale ed asciutta che ben si sposa con il dilungarsi di alcune inquadrature. Ma questa lentezza diventa un utile tempo di elaborazione, uno spazio in cui si permette a chi guarda di elaborare, di distaccarsi dalla storia di Basil e Nick per aprire un discorso interiore più ampio che investe tutte i pilastri della nostra società e della nostra morale.

Ultima modifica il Giovedì, 21 Marzo 2013 16:23
La Redazione

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