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Evgenij Evtushenko

Evgenij Evtushenko Evgenij Evtushenko

Evgenij Evtushenko, nasce nel 1933 a Zima, in Siberia, da una famiglia da tempo in esilio.
Vive a Mosca dall'età di undici anni, e qui compie gli studi letterari. Gli attacchi allo Stalinismo e alla burocrazia dei tardi anni '50, lo rendono leader dei giovani intellettuali russi.
Ha pubblicato i primi versi a 16 anni e il primo libro a 19. È soprattutto nel 1956 con La stazione di Zima (Feltrinelli, 1962) e nel 1961 con Babi Yar (denuncia contro l'anti-semitismo nazista e sovietico, pubblicato in Russia solo nel 1984: versi che ispirarono a Šostakovic la Sinfonia n° 13.) che gli ambienti culturali internazionali si accorgono della sua opera.
Nel 1960 è il primo russo a varcare la Cortina di ferro e a recitare i propri versi in Occidente. Gli eredi di Stalin esce sulla Pravda nel 1961, ma non viene ripubblicato fino al 1987. Si tratta di una denuncia del sistema sovietico che avvalora la tesi secondo cui lo Stalinismo è sopravvissuto a lungo al suo ideatore. Fino al 1963 può viaggiare e leggere i suoi versi all'estero, ma la pubblicazione a Parigi di Autobiografia precoce (Feltrinelli, 1963) causa la censura ufficiale del governo russo e la revoca di tutti i privilegi.
Poemi successivi: La centrale idroelettrica di Bratsk (Rizzoli, 1965) e L'università di Kazan (1970).
Dal '70 diventa attore, realizza film, si dedica alla fotografia e anche alla narrativa: è del 1981 il romanzo Il posto delle bacche (Einaudi).
Nel 1972 ha grande successo con Sotto la pelle della statua della libertà. Le sue posizioni politiche comunque rimangono molto chiare: nel 1974 supporta Solzhenitsyn, quando il vincitore del Premio Nobel viene arrestato e mandato in esilio. Con l'arrivo al potere di Gorbaciov, può finalmente far conoscere, dalle pagine del giornale Ogonek, molti poeti censurati durante il regime di Stalin. Dopo il collasso del comunismo si fa promotore della realizzazione di un monumento dedicato alle vittime della repressione stalinista, collocato davanti alla Lubianka, il quartier generale del Kgb.
La sua raccolta di poesie, 1952-1990, viene pubblicata nel 1991. In epoca post-sovietica scrive Non morire prima di essere morto (Baldini & Castoldi, 1995), fiaba su Boris Yeltsin.
Le sue opere sono state tradotte in 72 lingue.
Ha scritto e diretto due opere cinematografiche: nel 1982, Giardino d'infanzia e, nel 1990, Il funerale di Stalin, con Vanessa Redgrave e Klaus Maria Brandauer.
Cittadino russo, si divide fra la Russia e l'America, dove, dal 1994, insegna poesia e cinematografia agli studenti dell'Università di Tulsa (Oklahoma).
Nel 2000, il 18 luglio, giorno del suo compleanno, Evtušenko ha ricevuto, dall'Accademia Russa delle Scienze, un insolito dono: è stato dato il suo nome a una stella del sistema solare.
Dal 1964 Evtušenko ha visitato l'Italia più di 20 volte. In Italia ha ricevuto diversi premi, fra cui il "Boccaccio" (1995), il "Grinzane Cavour" (2005), il "Librex Montale" (2006), ha vinto il "Città di Vercelli" e il "Vailate-Sala" (2007).

Ultima modifica il Martedì, 25 Giugno 2013 12:59
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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