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SUL FILO DELLA MEMORIA: Rubrica di Mario Giorgetti - Teatro Olimpico di Vicenza, verso una visione del Mondo

Teatro Olimpico di Vicenza Teatro Olimpico di Vicenza

SUL FILO DELLA MEMORIA
Rubrica di Mario Mattia Giorgetti

Teatro Olimpico di Vicenza,
verso una visione del Mondo

Per quattro anni abbiamo diretto la "Rassegna Spettacoli Classici" del Teatro Olimpico di Vicenza, dal 1992 al 1995, cercando di rispettare al massimo il suo valore di Museo che nei secoli ha raggiunto l'opera dell'architetto rinascimentale vicentino Andrea Palladio, progettato nel 1580, e la scenografia lignea, lasciataci in eredità dall'architetto-scenografo Vincenzo Scamozzi, nel 1585, anno in cui andò in scena "Edipo Re" di Sofocle, e da lì in poi rimasta ferma, intatta, nel tempo, all'ammirazione di milioni di turisti provenienti da ogni dove.
L'Olimpico, antico teatro stabile coperto, nato sulle fondamenta medievali di un carcere, è unico al mondo, riconosciuto patrimonio universale dall'UNESCO, invidiatoci dai più grandi registi del nostro secolo, tanto è vero che il regista giapponese Tadashi Suzuki, invitato da noi per ben due volte, la prima volta per rappresentare "Dionysus" e la seconda volta "Fedra", si era portato appresso un famoso architetto, perché potesse ricopiarlo e ricostruirlo, cosa che ha fatto, a Toga, un paese sperduto tra i boschi e le montagne giapponesi, lontano chilometri da Tokyo.
Per capire in quale periodo politico abbiamo operato è bene riassumerlo.
Fra il '90 e il '95 fu sindaco Achille Variati, allora assai giovane democristiano (rumoriano) e poi tornato sindaco in questi ultimi dieci anni.
A metà del mandato, ci fu una crisi di giunta a seguito di "mani pulite" (per semplificare), cadde la DC e nacque il Partito Popolare Italiano al quale aderì Variati; con questo arrivò Mario Bagnara alla Cultura che era sostanzialmente un ex DC e rimase sempre al centro (UDC).
In quegli anni la giunta era di centrosinistra e per la prima volta entrarono gli ex comunisti (diventati PDS).

Come si vede, erano i tempi del centro sinistra e l'Assessore alla Cultura era Mario Bagnara.
Si potevano invitare registi e produzioni di altri Paesi, tanto è vero che sotto la nostra direzione si sono avvicendati registi e personaggi quali Teo Terzopoulos, per "Antigone" di Sofocle, (produzione del Teatro Olimpico che poi fu portata ad Epidauro, in Grecia), Michael Cacoyannis, Irene Papas, il giornalista e presidente dell'Associazione Mediterraneo Jose' Monleon, spagnolo, Alice Georgescu, romena, e Joaquin Benite, portoghese e altri.
Poi, con la sostituzione di Mario Bagnara con altro assessore, abbiamo sciolto l'incarico, dopo aver animato e prodotto, in nome del Teatro Olimpico, spettacolo quali: "La Pace" di Aristofane, con e diretta da Arnoldo Foa, protagonista, "Edipo Re" con Roberto Herlitzka (Edipo), Mario Scaccia (Tiresia-Creonte), Franca Nuti (Giocasta), Moni Ovadia (Corifeo che recitava in greco antico), "I sette contro Tebe" di Euripide, con Pino Micol, Franco Graziosi, Benedetta Buccellato, e altri, regia di Luigi Squarzina; inoltre, abbiamo prodotto, in occasione del Bicentenario di Goldoni, "La scuola di ballo" con Carla Fracci, Gheorghe Iancu, Mario Scaccia, Claudia Lawrence e altri validi attori, diretti da Beppe Menegatti; "Il Teatro Comico" con Valeria Moriconi e Pino Micol, regia di Maurizio Scaparro; inoltre, ancora: eventi paralleli come il Convegno internazionali delle riviste di teatro, ospitando ben 26 dei loro direttori, il Premio "Sipario Teatro Olimpico", premiati, tra gli altri, Tino Carraro, Franco Graziosi; un corso sulla Commedia dell'Arte, diretto da Ferruccio Soleri e indirizzato alle Scuole d'Arte Drammatica Europe, con spettacolo finale degli allievi attori dei Paesi partecipanti, alla presenza addirittura di Dario Fo, che volle esibirsi anche lui con loro.
Quattro anni di lavoro e relazioni nazionali e internazionali che hanno portato a Vicenza i più importanti attori italiani, tra i quali amiamo ricordare Vittorio Gassman che si esibì, e Irene Papas, che si esibì in un monologo su "Cassandra".
Insomma, il meglio del meglio gravitava intorno al Teatro Olimpico, poiché nella nostra visione esso era un Bene Universale dell'Umanità, e programmato sempre nel rispetto architettonico di questo Monumento che è il Teatro Olimpico, portandolo all'attenzione del mondo intero come era giusto che fosse, con un budget che mai abbiamo sforato. Miracolo.
Ora, secondo noi, ci pare che con il succedersi dei vari direttori, e sono stati tanti dal '94 ad oggi, dispiace dirlo, si sono perse le tracce sul cammino internazionale. Peccato!
Per la cronaca, ecco la successione dei direttori dal '96 e '97 ci fu Scaparro. Dal '98 l'anno di Glauco Mauri. Dal '99 e 2000, il biennio di Lamberto Puggelli Dal 2001, iniziò il periodo dello Stabile del Veneto, con Luca De Fusco sino al 2009 e poi con Alessandro Gassman nel 2010 e 2011.
Dal 2012 e 2013, Nekrosius. Dal 2014 e 2015, c'è stata Emma Dante. Dal 2016, c'è Franco Laera che finisce quest'anno.
Speriamo, nonostante l'aria che tira, in un risveglio lungimirante dei politici locali.

Letto 7656 volte Ultima modifica il Lunedì, 02 Aprile 2018 19:00

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