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Pietragalla e Derouault, in "Mr: & Mme reve", un singolare evento che cattura Parigi

Mr. e Mme rêve Mr. e Mme rêve con Marie-Claude Pietragalla e Julien Derouault

La Danza tra realtà e virtuale
Pietragalla e Derouault, in "Mr: & Mme reve",
un singolare evento che cattura Parigi
di D.G.

Cronaca di un evento. Di un grande evento, recitava un comunicato stampa, che muoverà più di 60 giornalisti, provenienti da ogni continente: Giappone, Cina, Europa, Polonia, Russia, Israele, ecc.
Che mai sarà, ci siamo subito chiesti?
Lo spieghiamo, partendo dall'inizio. Tutto comincia con questo comunicato che porta il nome Marie-Claude Pietragalla, ballerina, étoile di grande notorietà, da noi di Sipario già apprezzata negli anni Novanta.
La vediamo coinvolta in un evento di singolare interesse: il progetto che la società multinazionale Dassault Systèmes, che opera a livelo mondiale nel settore della creatività mediatica, proponendo effetti di carattere digitale, molto usati nel campo industriale, pubblicitario, poiché gli effetti che si possono vedere sono come dei sogni virtuali, che ci portano fuori dal reale per entrare nel metafisico.
Vedere che questa étoile, insieme ad un altro danzatore Julien Derouault, anche lui un gran nome, tanto che insieme hanno fondato la compagnia "Teatro dei Corpi";
vedere, dicevamo, questi due danzatori, due pezzi da novanta, entrare a far parte di un progetto mediatico, ci ha stuzzicato la curiosità; e quindi abbiamo raccolto l'invito.

E l'avventura comincia. L'appuntamento è a Parigi. Volo pagato andata e ritorno, ospitalità pure, con albergo ai piedi della Torre Eiffel. All'aereoporto, è stato un cercarsi; per caso ci imbattiamo in un signore che tiene il cartello di riconoscimento, in modo illeggibile. Si comincia bene, pensiamo. Ma poi tutto si risolve; e si parte per l'albergo, dal nome curioso "Hotel Pullman". Poi si scopre che è un grande albergo, dove sono stati stipati, tanti giornalisti di razze diverse.
Si pensa, che sarà mai questo evento che porta il titolo "Mr. e Mme rêve" Sicuramente sarà un sogno, la danza nel cuore della irrealtà virtuale. Il tempo, di una doccia, aprire la valigia, e via su altro Pullman, inteso come automezzo. Si corre verso il Gran Palais, e lì, in una saletta, tutta nera, con uno grande schermo sul fondo, si comincia a chiarire il concetto di grande evento. La "Dassault Systèmes", ovvero "3D experience Company", ha la vocazione di fornire all'industria delle logiche di modelli, di simulazioni in 3D che permettono di testare le differenze di certi tipi di prodotti. Da un bravo presentatore, veniamo a sapere, mentre sullo schermo passano immagini su immagini virtuali, fantastiche, nei loro dettagli e nella loro dinamicità, che già dal 2005 la "Dassault", con un programma definito "La passione per l'innovazione" ha deciso di mettere la sua tecnologia e il suo sapere al servizio della ricerca, dell'educazione, della cultura e della creazione artistica. Quindi, con questo progetto ha voluto mettere a confronto l'artista con lo scienziato, per esplorare i misteri, sia quello dei sensi sia quello della conoscenza.

L'incontro tra due artisti e ciò che offre la tecnologia digitale, tanto che viene definita un nuovo attore della scena, può dare luogo ad una creatività magnifica. Allora, ecco che sullo schermo passano frammenti dello spettacolo in programma dove i ballerini interagiscono con oggetti, scene, personaggi virtuali.
La proposta, interessante, solleva delle domande: chi vincerà in scena? Il virtuale o i corpi dei ballerini dal vivo?
Lo spettatore verso quale elemento si rapporterà? Tra l'azione dal vivo, concreta, reale o il virtuale, l'impalpabile, l'irreale?
Interrogativi leggittimi; e lo spettacolo in programma per l'indomani doveva darci delle risposte.
Lo spettacolo era tutto centrato nell'universo del teatro di Eugéne Ionesco, dove la coppia è la struttura portante di quel mondo. Sono state prese le commedie più note del commediografo rumeno, trapiantato a Parigi: da "La Cantatrice Calva", a "Rinoceronte", da "Le sedie" al "Monologo di Jacques". L'idea è pertinente, ma presuppone che il pubblico conosca tutto il teatro di Ionesco, altrimenti si troverà spiazzato. Lo spettacolo viene offerto in anteprima al Teatro "Halle Freyssinet", un po' decentrato, rispetto al centro, ricavato da un grande padiglione dismesso; forse prima doveva essere un deposito per lo smistamento delle merci; messo in bell'ordine, attrezzato di luci, pannelli, servizi, tutto di prim'ordine, meno che l'aria condizionata che era assente e che col caldo che faceva ci avrebbe risparmiato lo sventolarsi addosso per un più di un'ora, tanto era la durata dello spettacolo. In quell'ora e passa, abbiamo visto due ballerini, con una tuta nera di base, sbracciati, con parrucche bianche, che hanno dato tutto di loro stessi, grandi movimenti di tutto il corpo, che si miscelavano con immagini che in breve tempo passavano dal reale al sogno, un percorso che a tratti coinvolgeva, a tratti annoiava, La musica di base ha sostenuto molto tutta l'operazione.
Ce l'hanno messa tutta gli organizzatori per affidare a questo spettacolo tutte le potenzialità creative della tecnologia, un po', anzi un po' tanto dispendiosa, ma nel fatto teatrale potrà dare tanto. Si tratta di saper misurare il rapporto: se deve prevalere l'artista o lo scenziato.
In questo "Mr & Mme rêve" ha vinto il sogno virtuale, ma i danzatori hanno ricevuto la giusta ovazione, per aver dato tanto; e per il coraggio, innovativo, dimostrato in questa avventura virtuale.
Il pubblico da qui in avanti dovrà tener presente di questo terzo attore: il virtuale.

Ultima modifica il Venerdì, 19 Luglio 2013 09:06
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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