Sì è conclusa la rassegna «Fano con Ruggeri Ruggeri» cui hanno partecipato studiosi, esperti, critici, appassionati di teatro e le scuole del territorio. Il meeting: «Segni pirandelliani e riflessioni sulle Nuove Tecnologie dell’Arte», coordinato da Massimo Puliani, si è svolto, il 25 maggio, alla Rocca malatestiana. Gli interventi dei docenti di alcune università (Venezia, Firenze, Urbino, Macerata e Milano) e le testimonianze dei docenti della Scuola secondaria sul teatro, come strumento di eduzione espressiva dei giovani, hanno evidenziato il tema dell’influsso di Pirandello nelle arti contemporanee.
Tra gli appuntamenti del primo giorno, si ricorda anche la visione in D3 dello spettacolo Così è (o mi pare) di Pirandello adattamento, regia e interpretazione di Elio Germano che ha incontrato il favore di quasi tutti gli spettatori. Una menzione speciale a Isabella Ragonese e Pippo Di Marca. La visione dello spettacolo è stata preceduta dalla videointervista in esclusiva a Elio Germano a cura di Lisa Leone, Danilo Coppola e Antonio Lepenna. In questa produzione, emerge chiaramente la crudeltà del salotto borghese cui Germano ha dato un rilievo particolare attraverso il personaggio di Giulia, vestita di nero, dietro allo schermo televisivo del salotto di casa.
La mattina del 26 maggio è stata dedicata al «Teatro & Scuola» dove sono andati in scena due spettacoli degli studenti del Liceo Nolfi/Appoloni di Fano. Il laboratorio teatrale, a cura di Marco Florio, è stato coordinato dai proff. Greta Gaspari e Elisabetta Catenacci. Invece, la parte della scrittura per immagini e le voci, tratte da Eschilo e Pirandello, sono state dirette da Giorgio Cassoni e Mirella Principi, mentre le maschere sono di Andrea Cavarra. Al termine degli spettacoli «Fare Teatro», condotta da Lavinia Mochi, contenitore di idee tra gli attori del «Premio Ruggeri» under 30 1o Edizione e gli studenti del Liceo Nolfi/Appoloni.
Invece, a Palazzo Bracci-Pagani - «Casa Ruggeri: Le stanze delle voci» è stata proiettata una clip di 8 minuti dove sono state raccolte alcune scene de «L’uomo dal fiore in bocca». Gli attori e il curatore della rassegna hanno invitato il pubblico a discutere sulle rappresentazioni (Ruggero Ruggeri ed. radiofonica del 1953 – edizione Fonit Cetra 1961; Maurizio Scaparro con Vittorio Gassmann Rai 1970; Marco Bellocchio con Michele Placido Rai 1993; Gabriele Lavia Rai 2021).
E per di più, sabato 27 maggio, in cartellone, «L’uomo dal fiore in bocca», che andò in scena per la prima volta al Teatro degli Indipendenti nel 1923. Il testo è stato riscritto per dare la parola alla moglie dell’uomo dal fiore in bocca che compare nelle didascalie del testo. L’intervento drammaturgico ha sostituito la figura dell'avventore con due personaggi femminili che tentano di ribellarsi ai soprusi, alle angherie e alle violenze sociali del marito.
Il lavoro drammaturgico è incominciato, lo scorso dicembre, nell'ambito della Masterclass 2022 ed è stato presentato nella versione definitiva nel complesso museale San Domenico nel maggio 2023. Il regista Massimo Puliani, docente dell’Accadia di Urbino, ha diretto il gruppo dei giovani attori, selezionati lo scorso anno, e l’attrice Arianna Ninchi.
In palcoscenico, infatti, due donne che hanno avuto l’istinto di dare sentimenti, pensieri e parole alla moglie dell’uomo dal fiore in bocca. Arianna Ninchi che ha interpretato il ruolo di una donna ormai stanca delle angherie del marito e decisa a ritrovare se stessa e Giulia Bocciero, giovine sfrontata e piena di sé, che lancia anche le valige al pubblico della prima fila. Al termine della rappresentazione, il pubblico ha tributato un omaggio a Ruggero Ruggeri con un lungo applauso a Louis Marreiros, Luca Petrelli e Davide Simonetti interpreti di alcuni parti del testo.
L’evento è stato sostenuto da Comune, Fond.ne Carifano, BCC Fano, Fond.Teatro, Rti e dalla Regione Marche (sponsor Aset e Pesce Azzurro Spa) e Liceo Nolfi/Apolloni e Accademia di Belle Arti.
Andrea Carnevali