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WELLINGTON - SOLO OTTO TEATRI PER LA CAPITALE,
 LA PICCOLA, TRANQUILLA WELLINGTON

Wellington, il capitale della Nuova Zelanda Wellington, il capitale della Nuova Zelanda

WELLINGTON
SOLO OTTO TEATRI PER LA CAPITALE,
 LA PICCOLA, TRANQUILLA WELLINGTON

Il livello di cultura di un popolo lo si può individuare anche dalla presenza dei teatri presenti sul proprio territorio, riconoscendo nel teatro un luogo di incontro, di dibattito, di crescita per la comunità della città.
Quanti teatri vi sono qui a Wellington, la più piccola Capitale del mondo?
È vero che la densità demografica non è molto alta, si parla di circa cinquecento mila abitanti dall'ultima statistica.
Allo stato attuale, la città vanta otto teatri, vale a dire un teatro ogni sessanta mila abitanti circa. Un numero irrisorio se si considera che, in prevalenza, questi teatri hanno una capacità di posti assai modesta. Di seguito una sintetica rassegna:
Downstage Theatre: è il teatro più antico della città, quasi 50 anni di attività con una compagnia stabile, ma con gravi difficoltà economiche.
Bags Theatre: non ha più di 70 posti, ed è nato nel 1929. Si occupa di teatro contemporaneo.
Circa Theatre: un teatro di circa 250 posti, con ristorazione annessa, che si dedica solo alla commedia brillante.
National Theatre Taki Rua Māori: si tratta di un teatro dedito soprattutto alla conoscenza della lingua Māori.
Toni Whakaari: in realtà è la scuola di recitazione della Nuova Zelanda, dove si svolgono i saggi finali.
National Theatre for Children: svolge esclusivamente attività per ragazzi.
Wellington Perfoming Arts Centre: è una scuola di teatro e danza per bambini.
Theatre St. James: è il teatro più grande di Wellington, 1250 posti; è sede del Balletto Nazionale della Nuova Zelanda ed ospita anche spettacoli di altre compagnie.
Sarebbe interessante anche fare un'analisi su come e quanto sono utilizzati questi otto teatri, a che tipo di pubblico si rivolgono, e, soprattutto, conoscere la loro storia.
È un obiettivo che ci prefiggiamo di riconsiderare.

NZ 05 Embassy-Theatre

Tuttavia, pur non volendo essere negativi, le proposte teatrali non sono di grande interesse, sono innanzitutto orientate ad una cultura locale.
Infatti, nei programmi non si annoverano drammaturghi di richiamo, pochi quelli già nell'Olimpo dei classici contemporanei, quasi assenti i classici antichi.
Non ci sembra, dunque, un popolo che si alimenta di teatro, prevale, piuttosto, lo sport, la boxe e il rugby; apprezzata la danza e poche le rappresentazioni di musical. Hanno una scuola nazionale di teatro, la Toni Whakaari che forma mediamente trenta attori l'anno, che restano a disposizione delle produzioni del territorio. Assenti spettacoli di compagnie provenienti da altri continenti. Mentre, le produzioni di danza del Teatro Nazionale St. James, dirette dall'italiano Francesco Ventriglia, pianificano tournée in ogni città della Nuova Zelanda. Spettacoli che raggiungono a volte trenta repliche, con incassi notevoli. Un record che neanche in occidente lo si raggiunge. Quindi non possiamo dire che la creatività italiana non sia un valore aggiunto.

Ultima modifica il Lunedì, 01 Maggio 2017 09:30

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