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SPECIALE NUOVA ZELANDA: VIAGGIO IN TERRA DI NUOVA ZELANDA,
 UN MONDO DA SCOPRIRE E CONOSCERE di Mario Mattia Giorgetti

New Zealand New Zealand

Ho costeggiato le rive del mare, 
ho attraversato le dolci colline
della tua Terra rigogliosa di natura
e animali pascolanti sui manti erbosi
delle pianure della Nuova Zelanda,
e ne sono rimasto incantato: un bimbo
che scopre per la prima volta i tuoi colori.

Ho amato le tue case di bianco legno
che accolgono la quiete degli abitanti.

Mi sono fatto pettinare dai tuoi venti,
accarezzare dal freddo tempo piovoso.

Ho ammirato la disinvoltura dei giovani
che sfidano le intemperie del gelo,
camminando a piedi nudi sul selciato.

Ho condiviso l'armonia che regna sovrana
nella moltitudine delle etnie che s'incrociano,
lungo i larghi marciapiedi di Wellington.

Ho fatto mia la libertà di vita che respiri
nei tanti negozi e ristoranti multietnici.

Zelanda mia, nuova ai confini del mondo,
miraggio per chi vive in bolge cosmopolite,
ti canto per giungere al mio io nascosto
tra le pieghe del mio animo, ringraziandoti.

***

VIAGGIO IN TERRA DI NUOVA ZELANDA,
 UN MONDO DA SCOPRIRE E CONOSCERE

Non abbiamo ancora concluso il nostro giro di conoscenza del teatro nel mondo a favore dei nostri lettori proponendo loro, dopo la Cina, l'Australia e il Kazakhstan, la Nuova Zelanda, descritta con elogi da coloro che la conoscono, sia per il teatro che offre che per le produzioni cinematografiche e le arti in generale.
Questa isola, così lontana da noi, dall'occidente, dall'Italia, sembra un miraggio in mezzo al mare: colline basse e verdeggianti, casette in legno (antisismiche, l'esperienza insegna) in stile coloniale, il mare piatto che costeggia le strade, un verde lussureggiante, cartelli indicatori in doppia lingua, inglese e māori, immagini che incontriamo appena lasciato l'aeroporto di Wellington (dove vengono effettuati controlli severissimi con poliziotti che, mediante l'ausilio dei cani, ispezionano borse e valige, cui seguono interrogatori sulle dichiarazioni rilasciate in un modulo compilato in aereo, obbligatorio, multa di 400 dollari neozelandesi in caso di mendaci dichiarazioni).
Il cielo limpido, la temperatura un po' fredda - a differenza del caldo afoso che abbiamo lasciato alle spalle in Italia - e l'ambiente di cui abbiamo detto ti fanno sentire su un altro pianeta. Tutto da scoprire, da approfondire, da far conoscere a chi ci segue in questo nostro pazzo curiosare per il mondo, in nome del teatro.
Vi informeremo sulla storia di questo naturale palcoscenico immerso nell'acqua, dei suoi abitanti, attori spontanei, naïf, dei loro riti teatrali, del loro repertorio, dei temi ricorrenti, dei loro spazi, delle leggi che governano la loro cultura, dei personaggi importanti che la animano, degli italiani (molti) che qui si sono arroccati per vivere meglio e condurre una vita più tranquilla, dei nostri artisti che vi operano. Il tutto per meglio conoscersi.
Ecco alcune informazioni utili per la scoperta di questa terra.
Wellington, capitale della Nuova Zelanda, altitudine 13 metri sul livello del mare, superficie 444 km quadrati, abitanti circa 500 mila nell'ultimo censimento.
Wellington è la terza area urbana del paese, dopo Auckland e Christchurch.
La città è chiamata dai Māori Te Whanganui-a-Tara ("il grande porto di Tara"), mentre il nome inglese prima fu "Port Nicholson" e successivamente "Wellington", in onore del duca di Wellington, vincitore della battaglia di Waterloo.
La città moderna è anche soprannominata The City of Wind (la città del vento), Harbour Wellington (porto Wellington), oppure più recentemente Wellywood (in occasione del suo debutto nella produzione cinematografica).
Wellington è situata sulla punta sud-occidentale dell'isola del Nord e si trova tra lo Stretto di Cook e la zona di Rimutaka. È la città capitale più meridionale del mondo, ed è nel contempo anche la più remota capitale poiché lontana da qualsiasi altra.
L'area urbana di Wellington è il centro principale del sud dell'Isola del Nord, ed è il capoluogo della Regione di Wellington, che oltre alla zona urbana copre la costa Kapiti e Wairarapa.
La zona metropolitana della città comprende quattro quartieri: "Wellington City", sulla penisola tra lo stretto di Cook ed il porto, "Porirua City", a nord, "Lower Hutt City" e "Upper Hutt City".
Wellington, inoltre, ha tre isole: Matiu, Makaro e Mokopuna. La prima di queste isole è stata utilizzata come luogo di quarantena per le persone e gli animali, e anche come campo di internamento durante i due conflitti mondiali; oggi è un luogo di conservazione, in cui vengono protette specie in pericolo, proprio come Kapiti, che si trova più avanti rispetto alla costa. È possibile raggiungere queste isole tramite il traghetto Dominion Post.
Wellington ha subito gravi danni in una serie di terremoti nel 1848 (8,2 della scala Richter) e nel 1855. Questi terremoti trasformarono l'area intorno al porto in una palude; la zona è stata successivamente recuperata ed oggi vi si trova il Central Business District, il quartiere degli affari. Il clima è generalmente mite per tutto l'anno.
Uno scorcio veloce alla città. Una leggenda Māori racconta che il grande navigatore polinesiano Kupe scoprì ed esplorò, intorno al X secolo, la zona dove sorge la città.
Il primo insediamento europeo si stabilì con l'arrivo dei coloni a bordo della nave Tory, il 20 settembre 1839; altre 150 persone arrivarono sulla nave Aurora il 22 gennaio 1840. I coloni costruirono le loro case alla foce della zona pianeggiante del fiume Hutt.
Nel 1865 Wellington divenne la capitale della Nuova Zelanda, prendendo il posto di Auckland, dichiarata tale da William Hobson nel 1841. Il primo ministro della Nuova Zelanda, Alfred Domett, presentò al Parlamento una proposta di legge, in cui si esprimeva la necessità di trasferire la capitale in una località adatta.
Wellington presenta una varietà di stili architettonici. Casette di legno del XIX secolo.
L'edificio più antico è del 1858, ovvero la Casa Coloniale a Mount Cook. Old Saint Paul's è un esempio del XIX secolo di architettura Gothic Revival adattata alle condizioni coloniali e materiali come anche la chiesa Saint Mary of the Angels.
Il Museum of Wellington City & Seabuilding e il Bond Store sono nello stile del secondo impero francese; il Wellington Harbour Board Wharf Office Building è del tardo classico inglese.
Ci sono diversi teatri restaurati, tra cui il St. James Theatre, l'Opera House e l'Embassy Theatre.
Il centro della città è compatto, e offre una serie di locali notturni, caffé, zone turistiche ed arte contemporanea. È un importante centro per la produzione cinematografica e teatrale.

Ultima modifica il Lunedì, 01 Maggio 2017 09:15

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