venerdì, 19 aprile, 2024
Sei qui: Home / Attualità / DAL MONDO / La Redazione
La Redazione

La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B

Nasce a Milano il 29 gennaio del 1931.

Miss Italia 1947, debutta sullo schermo in una parte di contadina in Non c'è pace tra gli ulivi (1950), ma dà le migliori prove di sé in una galleria di personaggi borghesi inquieti e tormentati che comprende Cronaca di un amore (1950), La signora senza camelie (1953), Gli egoisti (1955) e Gli animali di domani (1956). Sposa poi il torero Dominguin e si ritira a vita privata per oltre un decennio.

E' tornata al cinema alla fine degli anni Sessanta con Metello e con numerose partecipazioni a film di giovani registi (da Ciao Gulliver a L'ospite).

Negli anni successivi, precisamente dal 1968 al 1976, la Bosé riprende a lavorare, sia in Italia che all'estero, con registi del calibro di Fellini, dei fratelli Taviani, Bolognini, oltre che con registi più giovani quali Liliana Cavani, Nelo Risi e Giulio Questi, ma è anche intensa protagonista di originali vicende "al femminile", dirette dalla scrittice e regista Marguerite Duras e dalla collega Jeanne Moreau.

Il ritorno ufficiale è con il regista catalano Pedro Portabella, con il film Nocturno 29 (1968), interpretato insieme a Gabriele Ferzetti.

Per un lungo periodo continua a lavorare in Spagna, lavorando in film come Jurtzenka, un invierno en Mallorca, (1970) di Jaime Camino e Cerimonia sangrienta (Le vergini cavalcano la morte, 1972), un horror-erotico diretto da Jorge Grau.

Nel film Satyricon (1969) di Fellini, Lucia Bosè interpreta un'unica indimenticabile scena, mentre è protagonista del film dei fratelli Taviani Sotto il segno dello Scorpione, interpretato insieme a Gian Maria Volonté e Giulio Brogi.

Più intensa invece la collaborazione con il regista Mauro Bolognini, che inizia con Metello (1970); prosegue con Per le antiche scale (1975), con Marcello Mastroianni e con lo sceneggiato televisivo La Certosa di Parma (1982), nel quale interpreta il ruolo della marchesa Del Dongo.

Nel 1971 è la volta de L'ospite di Liliana Cavani, insieme a Glauco Mauri, film in cui interpreta il ruolo di una malata di mente; nel 1972 interpreta la parte di una vedova che lavora come maga, nel film Arcana di Giulio Questi; nello stesso anno è l'interprete di La colonna infame di Nelo Risi, tratto dall'opera di Alessandro Manzoni.

L'attrice dà prova di essere maturata artisticamente e di avere grande attitudine all'introspezione psicologica nel film Nathalie Granger (1972), un film diretto da Marguerite Duras, in cui l'attrice intepreta il personaggio di Isabella, la madre della bambina che dà il titolo al film.

Nel 1976, dopo aver interpretato Violanta di Donald Schmid, interrompe nuovamente la sua carriera che riprenderà poi solo verso la fine degli anni '80, lavorando nel 1987 in Cronaca di una morte annunciata diretto da Francesco Rosi un film tratto dal romanzo omonimo di Gabriel García Márquez; nel 1990 è la volta di Volevo i pantaloni diretto da Maurizio Ponzi, tratto dall'omonimo best-seller scritto da Lara Cardella; in entrambi i film offre allo spettatore due splendide figure di madri. Sempre nel 1990, lavora ne L'avaro, trasposizione cinematografica del capolavoro di Molière diretto da Tonino Cervi ed interpretato da Alberto Sordi e Laura Antonelli.

Nel 1994 la Bosé torna a lavorare per la televisione con la mini-serie Alta società.

Nel 1999 prende parte al film del regista turco Ferzan Ozpetek Harem soiree; il film viene presentato nello stesso anno al Festival di Cannes.

Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B
Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B

Attrice Dunja Bogner è nata a Zagabria, Croazia, nel 1969. Suoi genitori sono Branko Sepcic, celebre pianista concertante, e Visnja Sepcic, professoressa universitaria d'inglese.

Finita la scuola media d'orientamento artistico, per due anni ha studiato lingue e letteratura (italiana ed inglese) sulla Facolta' delle lettere di Zagabria.

Nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti d'America, dove si laurea in Belle Arti presso la Lock Haven University of Pennsylvania. Nel 1993 si iscrive alla prestigiosa Accademia d'arte drammatica e cinematografica Tisch School of the Arts a New York, dalla quale prende la laurea in recitazione due anni dopo.

Per alcuni anni rimasta a vivere a New York ha lavorato come attrice in teatro, in produzioni cinematografiche low-budget, in radio e in spot pubblicitari. In questo periodo ha sostenuto vari ruoli in teatro (Feydeau: Lady from Maxim's, Shakespeare: Much Ado About Nothing, Bernard Slade: Same Time, Next Year, Michelle Rosenthal: In the Waking Moments ed altri).

Dal 2002 entra a far parte della compagnia teatrale 'Holderness', nell' organico di quale collaborava come attrice nella famosa produzione 'Einstein's Dreams', realizzata sui motivi del bestseller mondiale di Alan Lightman ed eseguita nel celebre teatro di off-Broadway 'Culture Project'.

Nel 1999 ha girato il film (di produzione croata) 'Cetverored' (La colonna a quattro) sotto la direzione del noto regista croato Jakov Sedlar, con il quale rinnovo' la collaborazione qualche anno dopo partecipando (con Martin Sheen e Renee Estevez) nel suo film 'Mercy of the Sea'.

Nel 2004, vista la straordinaria somiglianza con Maria Callas, viene chiamata dal regista Lary Zappia a interpretare la parte dell'alter ego della diva di teatro lirico nello spettacolo intitolato 'Maria Callas Master Class' di Terence McNally (una produzione del Dramma italiano del Teatro Nazionale Croato di Fiume/Rijeka, Croazia).

Dal 2006 ritorna a vivere in Croazia, dove continuamente lavora per il teatro, la radio nazionale e soprattuttola per la TV, interpretando vari ruoli nei diversi sceneggiati, alcuni dei quali con alto livello d'audience. Nell'ambito, specialmente va menzionato il ruolo della protagonista, l'ispettrice di polizia Anja Moric, nella fortunata serie televisiva prodotta da RTL Croazia 'Krim Team 2'.

Recentemente ha assistito Mario Mattia Giorgetti nella sua versione de 'L'ultima notte di Giacomo Casanova' di Stefano Massini, il premiato testo italiano, che pure vide la sua prima mondiale nella traduzione croata e nella produzione del Teatro 'Komedija' di Zagabria.

A parte il croato, Dunja Bogner recita anche in italiano ed inglese. Conosce anche francese e tedesco.

E' regolarmente iscritta all' Associazione degli artisti drammatici croati.

Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B

Claudio Bisio, nasce a Novi Ligure nel 1957, si diploma presso la Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano nel 1981. Bisio calca le scene teatrali lavorando con Dario Fo in "Morte accidentale di un anarchico", nel 1987, poi con il Teatro dell'Elfo ("Sogno di una notte d'estate", "Nemico di classe", "Comedians", "Café Procope"). Negli stessi anni riesce anche a dedicarsi al cabaret: la sua palestra è il Derby Club di Milano, prima, lo Zelig poi. Teatro e cabaret trovano un piacevole punto d'incontro in divertenti monologhi tra cui: "Guglielma" (1987), "Aspettando godot" (1990), Le nuove mirabolanti avventure di "Walter Ego" (1992), "Tersa Repubblica" (1994-95) e "Random" (1995), poutpourri dei precedenti. Il suo ultimo lavoro teatrale (1997), "Monsieur Malaussene au théâtre" di D. Pennac, per la regia di Giorgio Gallione, ha avuto un notevole successo.

Al cinema, con registi come Salvatores, Risi, Monicelli, G. Bertolucci, l'attore raggiunge una popolarità ancora più ampia. Artista poliedrico, incide anche un disco di successo, "Rappout" (con Rocco Tanica), che diventa la canzone dell'estate 1991. Molte anche le sue presenze televisive da "Cielito Lindo" (1992) a "Mai dire gol" (1998). Grande talento comico, Bisio ha trovato la notorietà sfruttando il filone cabarettistico e costruendo una sua personalissima satira dei tempi moderni. Efficace testimonial di un'epoca che ama il divertissement intelligente e lo svago di classe, non gli mancano né la capacità né la potenza per imporsi in ruoli drammatici.

Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B

Nato nel 1957, dopo una breve e sfortunata esperienza come calciatore (si fa male ad un ginocchio) nelle giovanili dell'Inter, s'iscrive alla scuola del Piccolo di Milano e debutta con "Timone d'Atene" di Shakespeare. In seguito, lavora con attori quali Romolo Valli, Giorgio De Lullo e Mario Scaccia, ottenendo un successo personale ne "I parenti terribili" di Cocteau, diretto da Franco Enriquez. In cinema esordisce nel '79, interpretando "Masoch" di Franco Brogi Taviani: due anni dopo si fa notare, a fianco di Isabelle Huppert, ne "La vera storia della signora senza camelie" di Mauro Bolognini. Successivamente, dimostra il proprio eclettismo nei più disparati ruoli, dal prete tormentato di "Morte in Vaticano" (1982) di Marcello Aliprandi al giovane uomo egoista di "Regina" (1987) di Salvatore Piscicelli.

La sua carriera conosce una svolta a fine decennio: è in questo periodo, infatti, che si colloca l'incontro coi due cineasti a lui più congeniali, Gabriele Salvatores e Silvio Soldini. Per primo, recita in "Marrakech Express" (1989), bel ritratto corale d'una generazione, e in "Turné" (1990), road-movie d'ambientazione teatrale; per il secondo, è uno dei personaggi coinvolti nella ronde de "L'aria serena dell'Ovest" (1990) ed una guardia che fugge con una rom in "Un'anima divisa in due" (1993, coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Venezia).

Volto fra i più tipici ed intensi della sua generazione, duttile per vocazione, dà vita negli anni '90 ad una serie di ritratti che ne confermano il notevole talento: nel 1991 è al centro dell'opera prima di Alessandro D'Alatri "Americano rosso", l'anno dopo appare nel giallo di Cristina Comencini "La fine è nota" (1993), nel '94 è tra i protagonisti del tagliente "Come due coccodrilli" di Giacomo Campiotti ed è pure l'avvocato Ambrosoli in "Un eroe borghese" (1995) di Michele Placido, nel '96 è straordinario nei panni del sacerdote pedofilo di "Pianese Nunzio 14 anni a maggio" di Antonio Capuano e convincente in quelli dello psichiatra de "La balia" (1999) di Marco Bellocchio.

Tra la sue prove più recenti, da ricordare quelle maiuscole fornite ne "L'amore ritorna" (2004) e "La terra" (2005), in entrambi i casi diretto da Sergio Rubini.

Iscriviti a Sipario Theatre Club

Il primo e unico Theatre Club italiano che ti dà diritto a ricevere importanti sconti, riservati in esclusiva ai suoi iscritti. L'iscrizione a Sipario Theatre Club è gratuita!

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.