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Giovedì, 13 Ottobre 2011
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Isabella Ragonese

Isabella Ragonese, attrice di teatro e di cinema, vince nel 1998 il primo premio al Concorso Nazionale INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico) con un saggio breve sulla figura di Ecuba nella tragedia euripidea. Si diploma a Palermo in recitazione alla scuola Teatès di Michele Perriera e si perfeziona tra gli altri con Emma Dante, Danio Manfredini, Mimmo Cuticchio e Carlo Cecchi. Parallelamente studia teatro-danza con alcuni tra i maggiori esponenti in campo internazionale. Alterna da subito esperienze di autrice e regista, oltre che interprete di suoi lavori, a collaborazioni significative con Alfonso Santagata (in Tragedia a Ghibellina) Davide Enia (che la dirige in Malangelita) e Francesca Comencini (nell’impegnato Libere andato in scena nel 2010).
La popolarità arriva nel 2006 col suo primo film Nuovomondo per la regia di Emanuele Crialese. Del 2009 i film Due vite per caso, regia di Alessandro Aronadio, Oggi sposi di Luca Lucini e Dieci Inverni, opera prima di Valerio Mieli. Nel 2010 interpreta Elena, la moglie di Elio Germano, nel film La nostra vita di Daniele Lucchetti ruolo per il quale si aggiudica il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista e la candidatura al David di Donatello nell’anno successivo.

Giovedì, 13 Ottobre 2011
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Wait

Wait, un lavoro sull'ascolto del tempo e sulla diversità a confronto, scontro, relazione e unità. La continua rottura e frammentazione di immagini che attraversano mondi apparentemente distanti e portano alla luce figure umane femminili che nella loro diversità compongono una unità.
Lo spazio teatrale diventa site specific, il ritmo dello spettacolo e la sua forma si adatta allo spazio, creando di volta in volta un rapporto vivo e dinamico tra palco, artisti e pubblico.
Un lavoro tra la perfomance e lo spettacolo il cui centro è la comunicazione tra la diversità di stili, corpo e spazio con l'ironia, l'astratto e il concreto che fanno balzare dal mistico al terreno!

Giovedì, 13 Ottobre 2011
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Silvia Gribaudi

Silvia Gribaudi, autrice e performer torinese, risiede e lavora in Veneto dal 2004. Decisivo per la sua formazione è l’incontro con Claude Coldy e la Danza Sensibile. Lavora in Italia con attori, registi ricercando un incontro drammaturgico e di metodo coreografico tra il linguaggio teatrale e la danza. Ultimo di questi progetti è lo spettacolo Dreams con Giuliana Musso. Selezionata nel 2008 con lo spettacolo tragicomico Un attimo da Anticorpi eXpLo, vince i premi di pubblico e giuria GD' A VENETO 2009 con A corpo libero rappresentata con successo nel circuito internazionale Aerowaves-Dance Across Europe 2010. Partecipa al progetto di ricerca 2009 Choreoroam promosso da Operaestate Festival Veneto, The Place (UK), Dansateliers (NL), Dansescenen (DK), Paso a 2-Certamen Coreogràfico de Madrid (ES), Dance Week Festival (HR). Partecipa nel 2010 e 2011 a The Creative Forum for Independent Theater Groups, Europe-Mediterranean Alessandria d'Egitto. È nel 2010 nella trasmissione Vieni via con me, Raitre, Compagnia A.L.D.E.S. - Roberto Castello.

Giovedì, 13 Ottobre 2011
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Ibsen Women – Put an Eagle in a Cage

La messinscena di Ibsen Women – Put an Eagle in a Cage (Le “donne” di Ibsen – Metti un’aquila in gabbia) si basa su alcune figure delle opere ibseniane, cioè Nora (Casa di bambola, 1879), Hedda (Hedda Gabler, 1890), la signora Alving (Spettri, 1881), Ellida (La donna del mare, 1888), Hilde (Il costruttore Solness, 1892) e Hjørdis (I guerrieri a Helgeland, 1858). Juni Dahr ha tratto dalle opere di Ibsen sei celebri figure femminili, ognuna delle quali è costretta a rinunciare a una parte della propria libertà.

Note di regia
Ibsen Women è stata ideata negli Stati Uniti mentre ero in tournée con Giovanna d’Arco. Come attrice norvegese mi veniva spesso chiesto di parlare dei drammi di Ibsen. Ciò mi ha convinto a presentare il grande drammaturgo svedese attraverso alcuni dei suoi personaggi femminili. Per mezzo d’improvvisazioni basate su passi tratti da Ibsen, Ibsen Women si è sviluppato gradualmente in uno spazio vuoto con pochi arredi e pochi oggetti scenici. Il lavoro è stato presentato per la prima volta al convegno internazionale su Ibsen, tenuto presso l’Università di Yale, nell’aprile del 1989.
«Metti un’aquila in gabbia e morderà le sbarre, siano esse di ferro o d’oro!», dice Hjørdis in The Vikings of Helgeland. Recitare Hjørdis, con la regia di John Barton della Royal Shakespeare Company, ha contribuito ad aprirmi la mente alle stimolanti questioni poste da Ibsen sulla libertà e sull’esistenza.
Ibsen rivela una profonda comprensione delle donne, ma da dove gli deriva tale conoscenza? Attraverso i suoi personaggi ci fa sperimentare la nostra stessa vita: il suo genio ci spinge a esplorare la personalità delle sue protagoniste, ricercando l’essenza, la sorgente, lo spirito che rende queste figure affascinanti e attuali. Il drammaturgo sceglie le donne per rappresentare «il desiderio di libertà e la ribellione contro i limiti delle convenzioni sociali», perché credeva che solo le persone libere potessero realizzarsi compiutamente e trovare la felicità, ma sosteneva che i tradizionali ruoli teatrali privassero le donne della loro autonomia. La questione dei generi e dell’identità ibrida nella società contemporanea costituisce il contesto più appropriato per questo spettacolo. [Juni Dahr]

Giovedì, 13 Ottobre 2011
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Juni Dahr

Juni Dahr è una nota attrice teatrale e cinematografica norvegese, ha fatto parte della compagnia del Teatro Nazionale di Bergen per 12 anni. Ha studiato recitazione presso l’Accademia Statale dello Spettacolo ad Oslo, ha interpretato molti dei grandi autori classici – da Shakespeare a Ibsen a Cechov – e ruoli del teatro sperimentale. Nel 1980/81 Juni ha frequentato il Teatro laboratorio di Grotowski. Nel 1986 ha studiato cinema e teatro presso l’Università di New York e all’Actors Studio con Shelley Winters. Nel 1989 ha ottenuto una borsa Fullbright per il progetto Female Legends e ha formato una sua compagnia teatrale, Visions, allo scopo di approfondire l’indole di personaggi femminili leggendari e di avviare produzioni teatrali e cinematografiche indipendenti.

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