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MACCHIAVELLI, MODERNO PRINCIPE di Maricla Boggio. Sinossi in italiano

MACCHIAVELLI, MODERNO PRINCIPE
(una giornata all'Albergaccio)
di Maricla Boggio

Niccolò Machiavelli e Niccolò suo servitore, un'interpretazione per un attore capace di stare al gioco del doppio: questo, scenicamente, il testo.
Solo per caso ho scritto Machiavelli, moderno principe – una giornata all'Albergaccio nel cinquecentesimo anniversario de Il principe.
Da decenni Machiavelli costituisce per me materia di riflessione sia attraverso i suoi scritti politici ispirati a Tito Livio sia attraverso la teatralità de La mandragola, divertimento e lezione morale.
Privato delle sue cariche politiche a causa del ritorno dei Medici a Firenze, Machiavelli viene confinato all'Albergaccio. Qui l'unica cosa che può fare è scrivere, con tutto il tempo per riflettere sulle misere condizioni di un'Italia preda di potenze straniere.
Gli torna il ricordo dei tentativi da lui fatti per realizzare un esercito non mercenario, ma una forza di uomini protesi a difendere la loro terra. Rievoca Cesare Borgia che, pur non privo di difetti, avrebbe potuto riunire sotto di sé gli staterelli in cui l'Italia era frazionata, aiutato dal papa suo padre, Alessandro VI, troppo presto entrambi scomparsi.
Viene così creando una figura simbolica - il Principe – che potrà salvare il Paese trasformandolo in uno Stato di moderna ispirazione.
L'idea di popolo pervade il suo scritto, spesso frainteso e abbassato a strumentali utilizzi. Ed è in una dimensione di respiro europeo che Machiavelli tiene oggi un posto di primo piano, non a caso amato da Gramsci per la metafora di un principe moderno non più a dimensione individuale, capace di offrire a uno Stato una pluralità politica e democratica di governo.
In scene alternate fra lui e il suo servitore, Machiavelli personaggio esprime questi progetti, vivendo nel contempo la sua esistenza di uomo sensibile ai piaceri della vita, alla poesia, ai rapporti di amicizia.
L'idea di farlo dialogare con Niccolò, il fedele servitore suo compagno fin dall'infanzia – una sorta di "alter ego" popolare – ne mette in evidenza il carattere, i gusti, le abitudini alla caccia, al gioco in osteria, in alternanza con le severe letture notturne e i momenti di disperata solitudine, che tutti insieme ce ne offrono l'umana complessità, in un linguaggio coraggiosamente ironico e sferzante nei confronti degli esponenti del potere: basta ascoltarlo nei sonetti contro Giuliano de' Medici quando rinchiuso in una fetida prigione lo apostrofa e dileggia senza paura.
La visione di Machiavelli di un'Italia unita e libera supera il suo tempo ancora immaturo e si proietta verso la nostra epoca: ed è un sogno da me inventato, che nella scena finale lui racconta a Niccolaccio, ad aprire l'orizzonte di questa visione anticipatrice.una semibuia prigione illuminata fiocamente da un piccola torcia, su di un pancaccio è seduto Georges Jacques Danton. Veste brache bianche strette di gambe e ghette grigie con alcuni bottoni mancanti. Camicia bianca a blusa aperta davanti ma con un fiocco (dell'epoca) bianco sciolto penzoloni. Gli indumenti sono qua e là sporchi. Ha in testa, messa a sghimbescio, una parrucca tardo settecento, scarmigliata.

Ultima modifica il Lunedì, 02 Dicembre 2013 02:54
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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