BeijingSipario Mensile e Portale: scopri il mondo dello spettacolo. Guida ai Teatri, ai Festival, alle Scuole di Danza e di Teatro; Recensioni degli spettacoli, Comunicati stampa, Cyclopedia e molto altro.https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing.feed2024-03-29T11:51:31+01:00Joomla! - Open Source Content ManagementGrande Mostra storica permanente per la Compagnia del Corpo di Ballo - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-22T11:27:33+02:002014-09-22T11:27:33+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8743-grande-mostra-storica-permanente-per-la-compagnia-del-corpo-di-ballo-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/1fc6475f7c0da2e72916df32cd2ec49c_S.jpg" alt="National Ballet of China in "Swan Lake"" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Grande Mostra storica permanente</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>per la Compagnia del Corpo di Ballo</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">In un momento di pausa delle prove di "<strong>La Chauve-Souris</strong>", siamo stati invitati a visitare la Mostra che si trova al quarto piano, dell'edificio, sede della Compagnia del Teatro Tianqiao.<br />La mostra, inaugurata nel 2009, è dedicata alla storia del Corpo di Ballo Nazionale della Cina, dal suo esordio che risale al 31 dicembre del 1959, grazie ad una giovane di nome <strong>Dai Ailian</strong> che, essendo stata inviata a studiare la danza a Parigi, al rientro convinse il Governo della Repubblica Popolare a istituire una Compagnia stabile a Pechino per rappresentare il repertorio classico del balletto occidentale: primo spettacolo prodotto "<strong>Il Lago dei Cigni</strong>", con maestri russi.<br />La Mostra fotografica è organizzata in uno spazio espositivo assai grande, e si sviluppa su una sentina di pannelli disposti in maniera labirintica, ma con un percorso logico e cronologico<br />per la lettura. Sulle pareti sono riportate le foto più significative, anno per anno, che hanno segnato la storia della Compagnia. Si tratta di foto in bianco e nero, alternate a quelle a colori e a insegne luminose con immagini giganti e spettacolari. Nel compiere il percorso di lettura si evincono i cambiamenti di stile e di repertorio dovuti ai momenti politici storici della Cina.<br />Per esempio: i rapporti stretti con l'Unione Sovietica hanno portato ad un radicale cambiamento del repertorio, sia di contenuti, sia di stile.<br />Iniziarono le molte produzioni di spettacoli che fossero in linea con l'ideologia comunista, e vertevano soprattuto sul mondo militare. Tanto è vero che i ballerini, per essere credibili come soldati, seguivano dei corsi di preparazione sul campo con veri militari.<br />In repertorio, esiste un balletto dal titolo "<strong>The Red Detachment of Women</strong>", che viene ripreso ogni anno per festeggiare la Cina Comunista, al quale hanno sempre presenziato tutti i Presidenti della Repubblica, visibili in mezzo ai primi ballerini per le dovute congratulazioni e apprezzamenti. Inoltre, i pannelli riassuntivi di tutti i titoli degli spettacoli effettuati dimostrano il preciso impegno economico che si profonde in questa attività, di cui vanno orgogliosi. Come sono orgogliosi degli spettacoli che hanno coinvolto coreografi occidentali quali <strong>George Balanchine</strong>, <strong>William Forsythe</strong>, <strong>Akram Khan</strong>, <strong>John Neuemier</strong>, <strong>Roland Petit</strong> e ballerini famosi quali <strong>Manuel Legris</strong>, <strong>Luigi Bonino</strong> ecc...<br />La funzione della mostra, che è permanente, è quella di essere disponibile alle scolaresche, agli studenti universitari, a giornalisti, studiosi, ma soprattutto, adesso che la Cina è aperta ad una economia socialista di mercato, ai graditissimi visitatori possibili sponsor.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/1fc6475f7c0da2e72916df32cd2ec49c_S.jpg" alt="National Ballet of China in "Swan Lake"" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Grande Mostra storica permanente</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>per la Compagnia del Corpo di Ballo</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">In un momento di pausa delle prove di "<strong>La Chauve-Souris</strong>", siamo stati invitati a visitare la Mostra che si trova al quarto piano, dell'edificio, sede della Compagnia del Teatro Tianqiao.<br />La mostra, inaugurata nel 2009, è dedicata alla storia del Corpo di Ballo Nazionale della Cina, dal suo esordio che risale al 31 dicembre del 1959, grazie ad una giovane di nome <strong>Dai Ailian</strong> che, essendo stata inviata a studiare la danza a Parigi, al rientro convinse il Governo della Repubblica Popolare a istituire una Compagnia stabile a Pechino per rappresentare il repertorio classico del balletto occidentale: primo spettacolo prodotto "<strong>Il Lago dei Cigni</strong>", con maestri russi.<br />La Mostra fotografica è organizzata in uno spazio espositivo assai grande, e si sviluppa su una sentina di pannelli disposti in maniera labirintica, ma con un percorso logico e cronologico<br />per la lettura. Sulle pareti sono riportate le foto più significative, anno per anno, che hanno segnato la storia della Compagnia. Si tratta di foto in bianco e nero, alternate a quelle a colori e a insegne luminose con immagini giganti e spettacolari. Nel compiere il percorso di lettura si evincono i cambiamenti di stile e di repertorio dovuti ai momenti politici storici della Cina.<br />Per esempio: i rapporti stretti con l'Unione Sovietica hanno portato ad un radicale cambiamento del repertorio, sia di contenuti, sia di stile.<br />Iniziarono le molte produzioni di spettacoli che fossero in linea con l'ideologia comunista, e vertevano soprattuto sul mondo militare. Tanto è vero che i ballerini, per essere credibili come soldati, seguivano dei corsi di preparazione sul campo con veri militari.<br />In repertorio, esiste un balletto dal titolo "<strong>The Red Detachment of Women</strong>", che viene ripreso ogni anno per festeggiare la Cina Comunista, al quale hanno sempre presenziato tutti i Presidenti della Repubblica, visibili in mezzo ai primi ballerini per le dovute congratulazioni e apprezzamenti. Inoltre, i pannelli riassuntivi di tutti i titoli degli spettacoli effettuati dimostrano il preciso impegno economico che si profonde in questa attività, di cui vanno orgogliosi. Come sono orgogliosi degli spettacoli che hanno coinvolto coreografi occidentali quali <strong>George Balanchine</strong>, <strong>William Forsythe</strong>, <strong>Akram Khan</strong>, <strong>John Neuemier</strong>, <strong>Roland Petit</strong> e ballerini famosi quali <strong>Manuel Legris</strong>, <strong>Luigi Bonino</strong> ecc...<br />La funzione della mostra, che è permanente, è quella di essere disponibile alle scolaresche, agli studenti universitari, a giornalisti, studiosi, ma soprattutto, adesso che la Cina è aperta ad una economia socialista di mercato, ai graditissimi visitatori possibili sponsor.</p></div>Due spettacoli di grande successo, firmati da artisti italiani, a Beijing - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-22T11:05:03+02:002014-09-22T11:05:03+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8742-due-spettacoli-di-grande-successo-firmati-da-artisti-italiani-a-beijing-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/ea90fe2b72ed2402a39aace6e0307144_S.jpg" alt=""Norma" - regia Pier'Alli" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Due spettacoli di grande successo,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>firmati da artisti italiani, a Beijing</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Gli abitanti di Beijing, che sono ben 18 milioni, il giorno 11 settembre del 2014, avranno pensato che in città erano sbarcati artisti italiani per offrire alla Cina una giornata di spettacolo, sia sul versante della lirica, sia su quella del balletto.<br />Infatti, nella stessa serata e contemporaneamente, in due teatri di grande prestigio hanno debuttato spettacoli di produzione cinese, la "<strong>Norma</strong>" di <strong>Vincenzo Bellini</strong>, regia di <strong>Pier' Alli</strong>, e il balletto "<strong>La Chauve-Souris</strong>" di <strong>Roland Petit</strong>, rimontato da <strong>Luigi Bonino</strong>, in collaborazione con <strong>Gillian Whittingham</strong>, di cui i <em>mass media</em> cinesi, i siti web specializzati, i forum e i social network hanno dato ampio risalto. Un <em>tam-tam</em> continuo, che ha invaso le orecchie dei cinesi, che hanno risposto in massa agli annunci.<br />Due eventi straordinari; e poi bisogna aggiungere che fin dall'inizio del mese di settembre, già altri due eventi italiani avevano animato la città: uno era "<strong>Gl'Innamorati</strong>" di <strong>Carlo Goldoni</strong>, portato dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, per la regia di <strong>Marco Lorenzi</strong>; e l'altro era la conferenza-spettacolo "<strong>Il Barocco nella musica</strong>", a cura di <strong>Giuseppe Cuccia</strong> e la partecipazione del soprano <strong>Patrizia Pace</strong>, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura, diretto da <strong>Stefania Stafutti</strong>. Quindi non possiamo lamentarci per il contributo culturale che abbiamo dato alla città di Beijing e per la qualità dei rapporti intrapresi.<br />Che possiamo dire di queste operazioni?<br />Che intorno ad esse si sono mossi due nutriti staff italiani composti da artisti e tecnici che per due mesi, tanto è il tempo richiesto dai soggetti organizzatori per le loro produzioni, hanno lasciato le loro capacità professionali alle maestranze dei due teatri; e ciò è di grande importanza sia per l'immagine dell'Italia, sia per l'offerta di lavoro che arriva ai nostri professionisti.<br />La "<strong>Norma</strong>" è stata ospitata nel teatro principale dell'emisfero, (una semisfera di metallo e vetro, enorme, vanto dell'architettura moderna, che emerge dall'acqua, chiamata anche l'Uovo), denominato National Centre for Performing Arts, capacità oltre duemila posti, che ha visto il "tutto esaurito", e l'accoglienza è stata osannante sia per <strong>Pier'Alli</strong>, autore della regia e scenografia, sia per il direttore d'orchestra <strong>Renato Palumbo</strong>, sia per i cantanti <strong>Anna Pirozzi</strong>, <strong>Roberto Aranica</strong>, <strong>Sonia Ganassi</strong>, <strong>Roberto Scandiuzzi</strong>; e il balletto "<strong>La Chauve-Souris</strong>" è stato nel teatro Tianqiao, capacità 1300 posti, anch'esso tutto esaurito, con ovazioni da stadio, grazie alla bravura della <strong>Compagnia Nazionale del Balletto di Cina</strong>, diretto da <strong>Feng Ying</strong>, e all'allestimento che, oltre a <strong>Bonino</strong> per le coreografie, ha visto la partecipazione di <strong>Luisa Spinatelli</strong> per scene e costumi.<br />Quello che ci ha sorpreso è come vengono festeggiati gli interpreti degli spettacoli, al termine delle rappresentazioni. Grande festa di cibi ben presentati, discorsi di riconoscimento al lavoro compiuto da tutti, doni per presenti, tanti brindisi, abbracci, strette di mano, applausi; il tutto immortalato da fotografi, cine operatori, per documentare un rito che dà senso alle proposte artistiche offerte alla comunità.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/ea90fe2b72ed2402a39aace6e0307144_S.jpg" alt=""Norma" - regia Pier'Alli" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Due spettacoli di grande successo,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>firmati da artisti italiani, a Beijing</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Gli abitanti di Beijing, che sono ben 18 milioni, il giorno 11 settembre del 2014, avranno pensato che in città erano sbarcati artisti italiani per offrire alla Cina una giornata di spettacolo, sia sul versante della lirica, sia su quella del balletto.<br />Infatti, nella stessa serata e contemporaneamente, in due teatri di grande prestigio hanno debuttato spettacoli di produzione cinese, la "<strong>Norma</strong>" di <strong>Vincenzo Bellini</strong>, regia di <strong>Pier' Alli</strong>, e il balletto "<strong>La Chauve-Souris</strong>" di <strong>Roland Petit</strong>, rimontato da <strong>Luigi Bonino</strong>, in collaborazione con <strong>Gillian Whittingham</strong>, di cui i <em>mass media</em> cinesi, i siti web specializzati, i forum e i social network hanno dato ampio risalto. Un <em>tam-tam</em> continuo, che ha invaso le orecchie dei cinesi, che hanno risposto in massa agli annunci.<br />Due eventi straordinari; e poi bisogna aggiungere che fin dall'inizio del mese di settembre, già altri due eventi italiani avevano animato la città: uno era "<strong>Gl'Innamorati</strong>" di <strong>Carlo Goldoni</strong>, portato dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, per la regia di <strong>Marco Lorenzi</strong>; e l'altro era la conferenza-spettacolo "<strong>Il Barocco nella musica</strong>", a cura di <strong>Giuseppe Cuccia</strong> e la partecipazione del soprano <strong>Patrizia Pace</strong>, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura, diretto da <strong>Stefania Stafutti</strong>. Quindi non possiamo lamentarci per il contributo culturale che abbiamo dato alla città di Beijing e per la qualità dei rapporti intrapresi.<br />Che possiamo dire di queste operazioni?<br />Che intorno ad esse si sono mossi due nutriti staff italiani composti da artisti e tecnici che per due mesi, tanto è il tempo richiesto dai soggetti organizzatori per le loro produzioni, hanno lasciato le loro capacità professionali alle maestranze dei due teatri; e ciò è di grande importanza sia per l'immagine dell'Italia, sia per l'offerta di lavoro che arriva ai nostri professionisti.<br />La "<strong>Norma</strong>" è stata ospitata nel teatro principale dell'emisfero, (una semisfera di metallo e vetro, enorme, vanto dell'architettura moderna, che emerge dall'acqua, chiamata anche l'Uovo), denominato National Centre for Performing Arts, capacità oltre duemila posti, che ha visto il "tutto esaurito", e l'accoglienza è stata osannante sia per <strong>Pier'Alli</strong>, autore della regia e scenografia, sia per il direttore d'orchestra <strong>Renato Palumbo</strong>, sia per i cantanti <strong>Anna Pirozzi</strong>, <strong>Roberto Aranica</strong>, <strong>Sonia Ganassi</strong>, <strong>Roberto Scandiuzzi</strong>; e il balletto "<strong>La Chauve-Souris</strong>" è stato nel teatro Tianqiao, capacità 1300 posti, anch'esso tutto esaurito, con ovazioni da stadio, grazie alla bravura della <strong>Compagnia Nazionale del Balletto di Cina</strong>, diretto da <strong>Feng Ying</strong>, e all'allestimento che, oltre a <strong>Bonino</strong> per le coreografie, ha visto la partecipazione di <strong>Luisa Spinatelli</strong> per scene e costumi.<br />Quello che ci ha sorpreso è come vengono festeggiati gli interpreti degli spettacoli, al termine delle rappresentazioni. Grande festa di cibi ben presentati, discorsi di riconoscimento al lavoro compiuto da tutti, doni per presenti, tanti brindisi, abbracci, strette di mano, applausi; il tutto immortalato da fotografi, cine operatori, per documentare un rito che dà senso alle proposte artistiche offerte alla comunità.</p></div>Beijing Fringe Festival 2014 - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-22T10:08:38+02:002014-09-22T10:08:38+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8740-beijing-fringe-festival-2014-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/1f46b32b47fa5dd34034dc69815c14ff_S.jpg" alt="Fondazione Teatro Stabile di Torino in "Gl'innamorati". Foto Tiziana Lorenzi" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing Fringe Festival,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>laboratorio internazionale</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>per giovani registi di talento.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>La Fondazione Teatro Stabile di Torino</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>presente con "Gl'Innamorati" di Goldoni.</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Iaia Forte al Teatro dell'Istituto Italiano.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Dal 2008, la Cina vanta il festival più importante dell'Asia: il Beijing Fringe Festival. In pochi anni è diventato il bacino-laboratorio dei giovani talenti dell'arte scenica, sia cinesi che internazionali, con indirizzo verso eventi di divertimento intelligente, brillanti, e di forti provocazioni creative; eventi tesi anche a tessere scambi tra giovani artisti, aprendo così un nuovo scenario che sta sbocciando alla grande.<br />Infatti, dal 2008, il Festival è diventato trampolino di lancio di tante opere teatrali eccellenti. In sei anni ha ospitato 276 produzioni di artisti giovani di tutto il mondo, con letture pubbliche, laboratori di recitazione, forum teatrali, esibizioni, e altri eventi. 5300 giovani artisti hanno partecipato al Festival che ha registrato 230.000 spettatori per gli spettacoli, mentre 31.000 giovani hanno preso parte a stage educativi. Il Festival ha prodotto numerosi spettacoli per altri festival internazionali: dall'Asia all'Europa, dall'America all'Australia, diventando così piattaforma per esposizioni e interazioni, rinforzando la cooperazione creativa con i tanti festival del mondo per connettere e collaborare.<br />Quello del 2014, direttore artistico <strong>Meng Jinghui</strong>, ha messo in campo ben 60 eventi, tra produzioni cinesi e internazionali, tra cui anche l'Italia con "<strong>Gl'innamorati</strong>" di <strong>Carlo Goldoni</strong>, prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino in collaborazione con "<strong>Il Mulino di Amleto</strong>", regia di <strong>Marco Lorenzi</strong>, il quale, stando ai canoni richiesti dalla filosofia del Festival, ha spinto il pedale verso una messa in scena che tenesse conto più che alle parole del testo a quelle delle azioni e delle immagini, contaminando i costumi del settecento con elementi moderni, inserendoci pantomime claunesche, con una recitazione che passava dal farsesco al romantico; insomma, una miscellanea di generi, di gag, che il pubblico, numeroso e giovane, ha gradito, nonostante la verbosità dell'opera, e la non sempre leggibile proiezione delle battute tradotte in cinese; e infine, ricorrendo ad una scenografia che a dire essenziale è già troppo: una pedana quadrata a simboleggiare l'unica stanza in cui agiscono i personaggi al centro di uno spazio scenico spoglio, tutto a vista, con una porta montata sul fondo, con alcune botole sparse sul pavimento della pedana per i giochi pantomimici, sedie portate in scena al momento opportuno e un lampadario che sale e scende. Uno spettacolo fatto da una compagnia di sei giovani attori, bravi e fedeli ad una regia più attenta agli effetti ludici che alla psicologia dei personaggi dell'opera di Goldoni. Sono: <strong>Lorenzo Baroli, Fabio Bisogni, Marco Lorenzi, Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella</strong>. Scena e costumi di <strong>Gaia Moltedo</strong>. Musiche originali di <strong>Davide Arneodo</strong>. Movimenti scenici <strong>Daniela Paci</strong>.<br />Se lo spettacolo ha convinto e resistito ad un'ora e mezza di rappresentazione è anche per merito della storia dei due innamorati, Eugenio e Fulgenzio, che litigano continuamente per gelosie, ma poi le vicissitudini hanno un lieto fine. Storia che è piaciuta ai giovani che hanno affollato il Teatro Alveare ed hanno elargito sentiti applausi.</p> <p style="text-align: justify;">Grazie all'Istituto Italiano di Cultura, il giovane pubblico cinese potrà godersi il 22 settembre, un'altra proposta teatrale, esattamente "<strong>Hanno ragione tutti</strong>", adattamento dell'omino romanzo di <strong>Paolo Sorrentino</strong>, protagonista l'attrice-cantante <strong>Iaia Forte</strong>, che si cimenta in una parte maschile narrando la storia del cantante napoletano <strong>Tony Pagoda</strong>, che all'apice della sua carriera nella New York degli anni '50 deve esibirsi a Radio Music Hall davanti a <strong>Frank Sinatra</strong>.<br />Si tratta di uno spettacolo che sta dal 2013 sta riscuotendo grande successo, con notevoli richieste sia in Italia che all'estero.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/1f46b32b47fa5dd34034dc69815c14ff_S.jpg" alt="Fondazione Teatro Stabile di Torino in "Gl'innamorati". Foto Tiziana Lorenzi" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing Fringe Festival,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>laboratorio internazionale</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>per giovani registi di talento.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>La Fondazione Teatro Stabile di Torino</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>presente con "Gl'Innamorati" di Goldoni.</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Iaia Forte al Teatro dell'Istituto Italiano.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Dal 2008, la Cina vanta il festival più importante dell'Asia: il Beijing Fringe Festival. In pochi anni è diventato il bacino-laboratorio dei giovani talenti dell'arte scenica, sia cinesi che internazionali, con indirizzo verso eventi di divertimento intelligente, brillanti, e di forti provocazioni creative; eventi tesi anche a tessere scambi tra giovani artisti, aprendo così un nuovo scenario che sta sbocciando alla grande.<br />Infatti, dal 2008, il Festival è diventato trampolino di lancio di tante opere teatrali eccellenti. In sei anni ha ospitato 276 produzioni di artisti giovani di tutto il mondo, con letture pubbliche, laboratori di recitazione, forum teatrali, esibizioni, e altri eventi. 5300 giovani artisti hanno partecipato al Festival che ha registrato 230.000 spettatori per gli spettacoli, mentre 31.000 giovani hanno preso parte a stage educativi. Il Festival ha prodotto numerosi spettacoli per altri festival internazionali: dall'Asia all'Europa, dall'America all'Australia, diventando così piattaforma per esposizioni e interazioni, rinforzando la cooperazione creativa con i tanti festival del mondo per connettere e collaborare.<br />Quello del 2014, direttore artistico <strong>Meng Jinghui</strong>, ha messo in campo ben 60 eventi, tra produzioni cinesi e internazionali, tra cui anche l'Italia con "<strong>Gl'innamorati</strong>" di <strong>Carlo Goldoni</strong>, prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino in collaborazione con "<strong>Il Mulino di Amleto</strong>", regia di <strong>Marco Lorenzi</strong>, il quale, stando ai canoni richiesti dalla filosofia del Festival, ha spinto il pedale verso una messa in scena che tenesse conto più che alle parole del testo a quelle delle azioni e delle immagini, contaminando i costumi del settecento con elementi moderni, inserendoci pantomime claunesche, con una recitazione che passava dal farsesco al romantico; insomma, una miscellanea di generi, di gag, che il pubblico, numeroso e giovane, ha gradito, nonostante la verbosità dell'opera, e la non sempre leggibile proiezione delle battute tradotte in cinese; e infine, ricorrendo ad una scenografia che a dire essenziale è già troppo: una pedana quadrata a simboleggiare l'unica stanza in cui agiscono i personaggi al centro di uno spazio scenico spoglio, tutto a vista, con una porta montata sul fondo, con alcune botole sparse sul pavimento della pedana per i giochi pantomimici, sedie portate in scena al momento opportuno e un lampadario che sale e scende. Uno spettacolo fatto da una compagnia di sei giovani attori, bravi e fedeli ad una regia più attenta agli effetti ludici che alla psicologia dei personaggi dell'opera di Goldoni. Sono: <strong>Lorenzo Baroli, Fabio Bisogni, Marco Lorenzi, Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella</strong>. Scena e costumi di <strong>Gaia Moltedo</strong>. Musiche originali di <strong>Davide Arneodo</strong>. Movimenti scenici <strong>Daniela Paci</strong>.<br />Se lo spettacolo ha convinto e resistito ad un'ora e mezza di rappresentazione è anche per merito della storia dei due innamorati, Eugenio e Fulgenzio, che litigano continuamente per gelosie, ma poi le vicissitudini hanno un lieto fine. Storia che è piaciuta ai giovani che hanno affollato il Teatro Alveare ed hanno elargito sentiti applausi.</p> <p style="text-align: justify;">Grazie all'Istituto Italiano di Cultura, il giovane pubblico cinese potrà godersi il 22 settembre, un'altra proposta teatrale, esattamente "<strong>Hanno ragione tutti</strong>", adattamento dell'omino romanzo di <strong>Paolo Sorrentino</strong>, protagonista l'attrice-cantante <strong>Iaia Forte</strong>, che si cimenta in una parte maschile narrando la storia del cantante napoletano <strong>Tony Pagoda</strong>, che all'apice della sua carriera nella New York degli anni '50 deve esibirsi a Radio Music Hall davanti a <strong>Frank Sinatra</strong>.<br />Si tratta di uno spettacolo che sta dal 2013 sta riscuotendo grande successo, con notevoli richieste sia in Italia che all'estero.</p></div>Opera di Pechino - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8741-opera-di-pechino-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/0edcf45e1fd49ccc13cc1936b5567837_S.jpg" alt="Opera di Pechino" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Opera di Pechino,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>mito che sopravvive</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Come potevamo mancare all'appuntamento con l'<strong>Opera di Pechino</strong>, spettacolo mitico che ogni turista di passaggio da Beijing ha l'obbligo morale di assistervi, a costo anche di passare una serata di noia mortale?<br />Per noi occidentali che non sappiamo decodificare le maschere, i trucchi sul volto, i gesti, il movimento delle dita, la sottilissima voce stridula delle attrici, i segni che rappresentano oggetti, come strani pennelloni con peli lunghi, spade, bastoni inghirlandati, veli lunghissimi, costumi pesanti bardati di brillanti, ori, ciarpame vario, rimane solo la curiosità di un rito da conoscere.<br />In sostanza, quello che ci ha mostrato l'<strong>Opera di Pechino</strong> non è altro che una successione di quadri, autonomi tra loro, dove in uno si recita un duetto cantato tra marito e moglie con la sua storia, poi viene quella che racconta una altra storia, anche lei cantando, poi ne viene un'altra che racconta altra storia, ricantando e giocando con una sciarpa leggerissima e lunghissima, con la quale, agitandola con le due mani, forma dinamiche immagini vorticose, molto belle da vedersi; poi arriva il guerriero acrobatico che fa con un altro guerriero una sorta di danza delle spade; e alla fine il numero clou vede tutti gli interpreti in un gioco circense dove molti bastoni volano da un interprete all'altro in una girandola di soluzioni da mozza fiato; e lì, scattano gli applausi.<br />Tutte le sequenze hanno un unica scena: un fondale pietroso che riproduce in primo piano sculture di maschere antiche, un pavimento tutto verde, quinte nere, luce fissa per tutto il tempo.<br />Ogni scena è accompagnata da un complesso di otto suonatori, posizionati in quinta, ma visibili, che con i loro tipici strumenti sottolineano in una sincronica intesa tutte le azioni.<br />La platea è divisa in due luoghi deputati: davanti palcoscenico sta il pubblico dei turisti stranieri, seduti ai tavoli imbanditi di dolcini e teiere e tazzine per un buon sorso di the. Sul fondo della platea i cinesi. Sempre numerosi. E poi, l'uscita del pubblico, come l'entrata, avviene attraversando una sala in cui si vende il chic del chic del mondo tradizionale del teatro cinese. E i turisti comprano.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/0edcf45e1fd49ccc13cc1936b5567837_S.jpg" alt="Opera di Pechino" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Opera di Pechino,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>mito che sopravvive</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Come potevamo mancare all'appuntamento con l'<strong>Opera di Pechino</strong>, spettacolo mitico che ogni turista di passaggio da Beijing ha l'obbligo morale di assistervi, a costo anche di passare una serata di noia mortale?<br />Per noi occidentali che non sappiamo decodificare le maschere, i trucchi sul volto, i gesti, il movimento delle dita, la sottilissima voce stridula delle attrici, i segni che rappresentano oggetti, come strani pennelloni con peli lunghi, spade, bastoni inghirlandati, veli lunghissimi, costumi pesanti bardati di brillanti, ori, ciarpame vario, rimane solo la curiosità di un rito da conoscere.<br />In sostanza, quello che ci ha mostrato l'<strong>Opera di Pechino</strong> non è altro che una successione di quadri, autonomi tra loro, dove in uno si recita un duetto cantato tra marito e moglie con la sua storia, poi viene quella che racconta una altra storia, anche lei cantando, poi ne viene un'altra che racconta altra storia, ricantando e giocando con una sciarpa leggerissima e lunghissima, con la quale, agitandola con le due mani, forma dinamiche immagini vorticose, molto belle da vedersi; poi arriva il guerriero acrobatico che fa con un altro guerriero una sorta di danza delle spade; e alla fine il numero clou vede tutti gli interpreti in un gioco circense dove molti bastoni volano da un interprete all'altro in una girandola di soluzioni da mozza fiato; e lì, scattano gli applausi.<br />Tutte le sequenze hanno un unica scena: un fondale pietroso che riproduce in primo piano sculture di maschere antiche, un pavimento tutto verde, quinte nere, luce fissa per tutto il tempo.<br />Ogni scena è accompagnata da un complesso di otto suonatori, posizionati in quinta, ma visibili, che con i loro tipici strumenti sottolineano in una sincronica intesa tutte le azioni.<br />La platea è divisa in due luoghi deputati: davanti palcoscenico sta il pubblico dei turisti stranieri, seduti ai tavoli imbanditi di dolcini e teiere e tazzine per un buon sorso di the. Sul fondo della platea i cinesi. Sempre numerosi. E poi, l'uscita del pubblico, come l'entrata, avviene attraversando una sala in cui si vende il chic del chic del mondo tradizionale del teatro cinese. E i turisti comprano.</p></div>Una Cina che cambia - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8734-una-cina-che-cambia-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/e58230fbdd828d31727abdc73368391a_S.jpg" alt="Piazza Tiananmen, Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong style="line-height: 1.8em;">Una Cina che cambia.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><img src="https://www.sipario.it/images/tankmanvbnew05.jpg" alt="Il Rivoltoso Sconosciuto in Piazza Tienanmen, Beijing" title="Il Rivoltoso Sconosciuto in Piazza Tienanmen, Beijing" height="400" width="600" /></p> <p style="text-align: justify;">Eccolo là, il più grande palcoscenico del mondo, sulle cui lastre di pietra si sono svolte le più sconvolgenti scene dell'umanità: <strong>Piazza Tiananmen</strong>.<br />Là, sul perimetro quadrato, di un'area di migliaia di metri quadrati, 40 ettari, per ospitare un milione di persone, ottenuta abbattendo in passato molti edifici, i ministeri della dinastia imperiale, per dare spazio alle grandi riunioni dei capi storici cinesi, primo tra tutti <strong>Mao Zedong</strong> che annunciò la nascita della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, e di una parte notevole di popolo "comparsa", ubbidiente, umile, disponibile, maneggevole, malleabile, plagiato, si ergono i palazzi del Potere a fare da sfondo: Palazzo della Assemblea Nazionale, Palazzo del Museo della Storia Rivoluzionaria e al centro domina il grande fallo-obelisco, il Monumento agli Eroi Popolari con messaggi -per noi illeggibili,ma uno abbiamo ce l'hanno tradotto: "Gli Eroi non muoiono mai!", firmato <strong>Mao Zedong</strong> -per la memoria dei posteri, e infine il Mausoleo di <strong>Mao Zedong</strong>.<br />In questo palcoscenico insolito, cuore e simbolo di Pechino e simbolo della Nuova Cina, sono passati i grandi interpreti del comunismo, a partire dal '49, da <strong>Mao Tse-Tung</strong>, a <strong>Liu Shaoqi</strong>, alla donna <strong>Soong Lhing Ling</strong>, a <strong>Yan Shangkn</strong>, fino all'attuale <strong>Xi Jinping</strong>, ma il vero potere e non era dei presidenti ma nelle mani del leader de Partito Comunista <strong>Deng Xiaoping</strong>, al potere dal 1978 fino al 1992. Questi capi erano attori capaci, carismatici, che lottavano per un proletariato da riscattare, liberare dagli imperatori autoritari dell'ultima dinastia feudale, e dettare sul libro rosso tutti i principi di una Rivoluzione Culturale.<br />Là, sul quel palcoscenico insolito, sono passati anche protagonisti ignoti, studenti, intellettuali, ma con la volontà di portare una voce nuova di libertà, uguaglianza, crescita, giustizia umana, come <strong>Tank Man, il Rivoltoso Sconosciuto</strong>.<br />Là, su quel palcoscenico insolito, ora, agiscono altri nuovi attori: giovani pacifici, fanciulle, famiglie, ragazzi, bambini, stranieri.<br />Nata nel 1911, (fu teatro, ne1919, di una protesta contro il Patto di Versailles che volle che i tedeschi proprietari di terre affidassero i territori ai giapponesi, poi nel 1919, per la Marcia di Unificazione del Paese, poi nel 1935, per la manifestazione antigiapponese, preludio della guerra di Resistenza) la <strong>piazza Tan'An Men</strong> diventa nota in tutto il mondo,<br />punto di arrivo di ogni turista occidentale e periferico di questa Cina in fase di grande trasformazione, dove il vecchio viene abbattuto, per dare spazio a grattacieli dominanti, svettanti verso il cielo, lastricati di vetro riflettente un sole appannato dallo smog, dall'aria irrespirabile; dove sui larghi marciapiedi si parcheggiano auto lussuose, accarezzate dalle mani di poveri cristi che deambulano senza meta, per far trascorre il tempo, per vincere la calura; dove si sono create due categorie sociali: i super ricchi e super poveri; dove si affaccia la dittatura del capitalismo; dove avvoltoi occidentali vengono per sfruttare la mano d'opera a basso costo, e, per contro, loro, i cinesi, invadono in silenzio il mondo con la loro mercanzia contraffatta, per offrire i loro cibi economici appetibili alle tasche di molti; dove i principi comunitari vengono abbattuti da quelli della finanza, del profitto.<br />Ma in questa Cina, in fase di grande metamorfosi, regna ancora fiorente la cultura del sapere, dell'arte, dei teatri, utili baluardi a questa avanzata disumanizzante del denaro ad ogni costo.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Ode al giovane Tank Man,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Rivoltoso Sconosciuto</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><img src="https://www.sipario.it/images/tienbambnew04.jpg" alt="Uno scorcio di piazza Tien An Men, 2014" title="Uno scorcio di piazza Tien An Men, 2014" height="400" width="600" /></p> <p>Potrei cantarti come il poeta Garcia Lorca<br />cantò la morte del torero Ignazio Sances,<br />alle cinque di sera, sulla arena di sangue,<br />Rivoltoso Sconosciuto.</p> <p>Potrei farlo, ma tu sei stato,<br />Rivoltoso Sconosciuto,<br />protagonista assoluto sul grande<br />palcoscenico di piazza Tien An Men.<br />In strada non c'era il toro irato dell'arena,<br />c'eri tu, con gli occhi fissi sui carri armati<br />che stavano incolonnati per reprimere<br />la rivolta degli studenti in cerca di libertà. <br />Solo, come torero fiero e baldanzoso,<br /> ingaggiasti la sfida col forte guidatore.<br />E, salito sul muso del carro di ferro, a lui, <br />ponesti semplici ma umane domande.</p> <p>Dove sei Rivoltoso Sconosciuto?<br />Sono venuto da lontano per rivedere,<br />in mente, quel giorno, il 5 giugno 1989,<br />in Tien An Men quel che il mondo vide:<br />tu, solo, come Golia di fronte al Gigante,<br />senza fionda, ma con sacco e giubbotto:<br />li tenevi in mano, come armi di pace.</p> <p>E nel tempo di fine luglio 2014, <br />afoso, soffocante, il vero Potere assoluto,<br />di fronte ai poderosi edifici del Comando, <br />posti ai bordi e bardati a festa da arazzi,<br />ho rivisto, in silenzio, quegli atroci eventi,<br />che insanguinarono la grande piazza<br />e furono la svolta della gente oppressa.</p> <p>Ho poggiato i piedi proprio lì, dove tu<br />-attore principale degli umani cinesi,<br />dal volto negato, ancora sconosciuto,<br />come i giorni dei tuoi anni nascosti-<br />li posasti con coraggio inconsapevole,<br />gesto potente da assurgere a simbolo.</p> <p>Dove sei?<br />Sei vivo ancora in una gabbia<br />di un Potere che ha tremato<br />e non ha colto il segno di pace?</p> <p>Cosa dicesti al guidatore del carro<br />che si fermò davanti a te, Tank Men?</p> <p>Tank Man, sono queste le tue parole?<br />"Che ci fate qui? Voi siete la causa<br />di queste nostre proteste, non disordini!<br />Lasciateci in pace! E liberi i miei fratelli!"<br />E lui, fuori dalla torretta, cosa rispose?<br />Mai potrai dirmelo, Tank Man.</p> <p>Lo vedo tornare nella "carlinga di morte",<br />e cercare di superarti, girandoti attorno,<br />come il toro folle nella arena di sangue;<br />solo lo affrontasti, ponendoti da torero.</p> <p>Se sei morto, dove sono le tue ossa?<br />Vivo avresti incoraggiato gli oppressi.<br />Ti cerco, ora, in un recinto di ferro,<br />nel cimentato teatro di Tien An Men,<br />tra pigra folla accaldata, corsa qui<br />per il rito fotografico: immortalarsi<br />sul palco dei massacri del Potere,<br />e prima ancora delle marce e canti<br />della rossa Rivoluzione Culturale,<br />e prima dai comizi di Mao Tse Tung.</p> <p>Ora, gioiosi, giocano bimbi ignari;<br />e giovani sposi, forse, non sanno<br />del giovane Rivoltoso Sconosciuto.</p> <p>Ora, su pietre roventi, <br />girano insistenti venditori di foto ricordo e varia mercanzia.<br />E poliziotti-mummie si fanno ammirare<br />nella immobilità, ma protetti dalla calura.</p> <p>Turisti bramosi superano i controlli,<br />mostrano, intimiditi dai tanti agenti<br />della Sicurezza, loro certi documenti.</p> <p>Ti cerco per dirti parole ammirate,<br />attore principale del popolo cinese,<br />Rivoltoso Sconosciuto, Tank Man,<br />e grazie a te è cambiato il mondo.</p> <p>E grazie a te, Rivoltoso Sconosciuto,<br />che in questa piazza, ora i bimbi saltano<br />e passeggiano coi loro genitori tranquilli,<br />sereni,come se qui nulla fosse accaduto.</p> <p>Ti cerco, invano, tra moltitudine distratta.<br />E ti lodo come torero di pace e d'amore.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/e58230fbdd828d31727abdc73368391a_S.jpg" alt="Piazza Tiananmen, Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong style="line-height: 1.8em;">Una Cina che cambia.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><img src="https://www.sipario.it/images/tankmanvbnew05.jpg" alt="Il Rivoltoso Sconosciuto in Piazza Tienanmen, Beijing" title="Il Rivoltoso Sconosciuto in Piazza Tienanmen, Beijing" height="400" width="600" /></p> <p style="text-align: justify;">Eccolo là, il più grande palcoscenico del mondo, sulle cui lastre di pietra si sono svolte le più sconvolgenti scene dell'umanità: <strong>Piazza Tiananmen</strong>.<br />Là, sul perimetro quadrato, di un'area di migliaia di metri quadrati, 40 ettari, per ospitare un milione di persone, ottenuta abbattendo in passato molti edifici, i ministeri della dinastia imperiale, per dare spazio alle grandi riunioni dei capi storici cinesi, primo tra tutti <strong>Mao Zedong</strong> che annunciò la nascita della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, e di una parte notevole di popolo "comparsa", ubbidiente, umile, disponibile, maneggevole, malleabile, plagiato, si ergono i palazzi del Potere a fare da sfondo: Palazzo della Assemblea Nazionale, Palazzo del Museo della Storia Rivoluzionaria e al centro domina il grande fallo-obelisco, il Monumento agli Eroi Popolari con messaggi -per noi illeggibili,ma uno abbiamo ce l'hanno tradotto: "Gli Eroi non muoiono mai!", firmato <strong>Mao Zedong</strong> -per la memoria dei posteri, e infine il Mausoleo di <strong>Mao Zedong</strong>.<br />In questo palcoscenico insolito, cuore e simbolo di Pechino e simbolo della Nuova Cina, sono passati i grandi interpreti del comunismo, a partire dal '49, da <strong>Mao Tse-Tung</strong>, a <strong>Liu Shaoqi</strong>, alla donna <strong>Soong Lhing Ling</strong>, a <strong>Yan Shangkn</strong>, fino all'attuale <strong>Xi Jinping</strong>, ma il vero potere e non era dei presidenti ma nelle mani del leader de Partito Comunista <strong>Deng Xiaoping</strong>, al potere dal 1978 fino al 1992. Questi capi erano attori capaci, carismatici, che lottavano per un proletariato da riscattare, liberare dagli imperatori autoritari dell'ultima dinastia feudale, e dettare sul libro rosso tutti i principi di una Rivoluzione Culturale.<br />Là, sul quel palcoscenico insolito, sono passati anche protagonisti ignoti, studenti, intellettuali, ma con la volontà di portare una voce nuova di libertà, uguaglianza, crescita, giustizia umana, come <strong>Tank Man, il Rivoltoso Sconosciuto</strong>.<br />Là, su quel palcoscenico insolito, ora, agiscono altri nuovi attori: giovani pacifici, fanciulle, famiglie, ragazzi, bambini, stranieri.<br />Nata nel 1911, (fu teatro, ne1919, di una protesta contro il Patto di Versailles che volle che i tedeschi proprietari di terre affidassero i territori ai giapponesi, poi nel 1919, per la Marcia di Unificazione del Paese, poi nel 1935, per la manifestazione antigiapponese, preludio della guerra di Resistenza) la <strong>piazza Tan'An Men</strong> diventa nota in tutto il mondo,<br />punto di arrivo di ogni turista occidentale e periferico di questa Cina in fase di grande trasformazione, dove il vecchio viene abbattuto, per dare spazio a grattacieli dominanti, svettanti verso il cielo, lastricati di vetro riflettente un sole appannato dallo smog, dall'aria irrespirabile; dove sui larghi marciapiedi si parcheggiano auto lussuose, accarezzate dalle mani di poveri cristi che deambulano senza meta, per far trascorre il tempo, per vincere la calura; dove si sono create due categorie sociali: i super ricchi e super poveri; dove si affaccia la dittatura del capitalismo; dove avvoltoi occidentali vengono per sfruttare la mano d'opera a basso costo, e, per contro, loro, i cinesi, invadono in silenzio il mondo con la loro mercanzia contraffatta, per offrire i loro cibi economici appetibili alle tasche di molti; dove i principi comunitari vengono abbattuti da quelli della finanza, del profitto.<br />Ma in questa Cina, in fase di grande metamorfosi, regna ancora fiorente la cultura del sapere, dell'arte, dei teatri, utili baluardi a questa avanzata disumanizzante del denaro ad ogni costo.</p> <hr /> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><strong>Ode al giovane Tank Man,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>Rivoltoso Sconosciuto</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><img src="https://www.sipario.it/images/tienbambnew04.jpg" alt="Uno scorcio di piazza Tien An Men, 2014" title="Uno scorcio di piazza Tien An Men, 2014" height="400" width="600" /></p> <p>Potrei cantarti come il poeta Garcia Lorca<br />cantò la morte del torero Ignazio Sances,<br />alle cinque di sera, sulla arena di sangue,<br />Rivoltoso Sconosciuto.</p> <p>Potrei farlo, ma tu sei stato,<br />Rivoltoso Sconosciuto,<br />protagonista assoluto sul grande<br />palcoscenico di piazza Tien An Men.<br />In strada non c'era il toro irato dell'arena,<br />c'eri tu, con gli occhi fissi sui carri armati<br />che stavano incolonnati per reprimere<br />la rivolta degli studenti in cerca di libertà. <br />Solo, come torero fiero e baldanzoso,<br /> ingaggiasti la sfida col forte guidatore.<br />E, salito sul muso del carro di ferro, a lui, <br />ponesti semplici ma umane domande.</p> <p>Dove sei Rivoltoso Sconosciuto?<br />Sono venuto da lontano per rivedere,<br />in mente, quel giorno, il 5 giugno 1989,<br />in Tien An Men quel che il mondo vide:<br />tu, solo, come Golia di fronte al Gigante,<br />senza fionda, ma con sacco e giubbotto:<br />li tenevi in mano, come armi di pace.</p> <p>E nel tempo di fine luglio 2014, <br />afoso, soffocante, il vero Potere assoluto,<br />di fronte ai poderosi edifici del Comando, <br />posti ai bordi e bardati a festa da arazzi,<br />ho rivisto, in silenzio, quegli atroci eventi,<br />che insanguinarono la grande piazza<br />e furono la svolta della gente oppressa.</p> <p>Ho poggiato i piedi proprio lì, dove tu<br />-attore principale degli umani cinesi,<br />dal volto negato, ancora sconosciuto,<br />come i giorni dei tuoi anni nascosti-<br />li posasti con coraggio inconsapevole,<br />gesto potente da assurgere a simbolo.</p> <p>Dove sei?<br />Sei vivo ancora in una gabbia<br />di un Potere che ha tremato<br />e non ha colto il segno di pace?</p> <p>Cosa dicesti al guidatore del carro<br />che si fermò davanti a te, Tank Men?</p> <p>Tank Man, sono queste le tue parole?<br />"Che ci fate qui? Voi siete la causa<br />di queste nostre proteste, non disordini!<br />Lasciateci in pace! E liberi i miei fratelli!"<br />E lui, fuori dalla torretta, cosa rispose?<br />Mai potrai dirmelo, Tank Man.</p> <p>Lo vedo tornare nella "carlinga di morte",<br />e cercare di superarti, girandoti attorno,<br />come il toro folle nella arena di sangue;<br />solo lo affrontasti, ponendoti da torero.</p> <p>Se sei morto, dove sono le tue ossa?<br />Vivo avresti incoraggiato gli oppressi.<br />Ti cerco, ora, in un recinto di ferro,<br />nel cimentato teatro di Tien An Men,<br />tra pigra folla accaldata, corsa qui<br />per il rito fotografico: immortalarsi<br />sul palco dei massacri del Potere,<br />e prima ancora delle marce e canti<br />della rossa Rivoluzione Culturale,<br />e prima dai comizi di Mao Tse Tung.</p> <p>Ora, gioiosi, giocano bimbi ignari;<br />e giovani sposi, forse, non sanno<br />del giovane Rivoltoso Sconosciuto.</p> <p>Ora, su pietre roventi, <br />girano insistenti venditori di foto ricordo e varia mercanzia.<br />E poliziotti-mummie si fanno ammirare<br />nella immobilità, ma protetti dalla calura.</p> <p>Turisti bramosi superano i controlli,<br />mostrano, intimiditi dai tanti agenti<br />della Sicurezza, loro certi documenti.</p> <p>Ti cerco per dirti parole ammirate,<br />attore principale del popolo cinese,<br />Rivoltoso Sconosciuto, Tank Man,<br />e grazie a te è cambiato il mondo.</p> <p>E grazie a te, Rivoltoso Sconosciuto,<br />che in questa piazza, ora i bimbi saltano<br />e passeggiano coi loro genitori tranquilli,<br />sereni,come se qui nulla fosse accaduto.</p> <p>Ti cerco, invano, tra moltitudine distratta.<br />E ti lodo come torero di pace e d'amore.</p></div>I teatri della città Beijing - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8735-i-teatri-della-citta-beijing-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/85f4cef1c4921acbdc2de1bd698bf6dc_S.jpg" alt=""La Chauve-Souris" di Roland Petit" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Tianqiao Theatre<br />con presenza italiana</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Cominciamo il nostro viaggio a puntate per conoscere i teatri di questa grandissima, ma grandissima città. Iniziamo dal teatro Tianqiao che vede in questo periodo impegnati artisti italiani per la realizzazione di uno spettacolo di danza di <strong>Roland Petit</strong>, Il "Pipistrello", che qui viene reclamizzato invece col titolo "<strong>La Chauve Souris</strong>."<br />Uno spettacolo che debutterà l'11 di settembre, dopo oltre cinquanta giorni di prove con oltre cinquanta artisti e tecnici, tutti del Teatro Tianqiao, sotto la guida degli italiani <strong>Luigi Bonino</strong> per la ripresa coreografica, e di <strong>Luisa Spinatelli</strong> per la parte costumistica.<br />Il teatro costruito nel 1953 è il primo grande teatro integrato dopo che è stata fondata la Nuova Cina. È uno dei teatro per eccellenza destinato alla danza, dove artisti di tutto il mondo hanno lasciato tracce di serate memorabili. Ha una capacità di 1215 posti, equipaggiato fino all'inverosimile di tecnologia avanzata: una gamma di riflettori di ogni tipo, governabili dai computer, tecnici di elevata preparazione, un Corpo di Ballo di alta professionalità del National Ballet of China, guidato da due anni da <strong>Feng</strong> (il cognome) <strong>Ying</strong> (il nome). Qua si usa così.<br />Quello che sorprende in questo teatro sono i tempi di lavoro, di preparazione. Non esiste la fretta, l'urgenza di andare in scena per contenere i costi. Qua, è tutto tranquillo, non vi sono contrattempi con i sindacati, le sale di prova hanno tutti i conforti necessari, un ordine incredibile; una mensa di alta qualità è a disposizione dei lavoratori dello spettacolo con costi bassissimi, irrisori, simbolici direi; gli orari di prova sono distribuiti nella giornata, una parte al mattino e una parte al pomeriggio. Il sabato e la domenica sono di riposo, salvo qualche eccezione richiesta degli italiani.<br />Mentre i rappresentati della cultura francese corteggiano con inviti gli artisti italiani per il buon lavoro che fanno per la conoscenza del mitico francese <strong>Roland Petit</strong>, per il momento, nessun rappresentante italiano, eppure sono stati informati, ha portato i saluti ai nostri. Forse perché, essendo agosto, sono in ferie, come comanda il rito estivo italiano. Vedremo a settembre se si faranno vivi, poiché, secondo noi, dovrebbe essere un rituale d'obbligo per chi si trova in questo Paese per promuovere la cultura e la creatività italiana.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/85f4cef1c4921acbdc2de1bd698bf6dc_S.jpg" alt=""La Chauve-Souris" di Roland Petit" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Tianqiao Theatre<br />con presenza italiana</strong></span></p> <p style="text-align: justify;">Cominciamo il nostro viaggio a puntate per conoscere i teatri di questa grandissima, ma grandissima città. Iniziamo dal teatro Tianqiao che vede in questo periodo impegnati artisti italiani per la realizzazione di uno spettacolo di danza di <strong>Roland Petit</strong>, Il "Pipistrello", che qui viene reclamizzato invece col titolo "<strong>La Chauve Souris</strong>."<br />Uno spettacolo che debutterà l'11 di settembre, dopo oltre cinquanta giorni di prove con oltre cinquanta artisti e tecnici, tutti del Teatro Tianqiao, sotto la guida degli italiani <strong>Luigi Bonino</strong> per la ripresa coreografica, e di <strong>Luisa Spinatelli</strong> per la parte costumistica.<br />Il teatro costruito nel 1953 è il primo grande teatro integrato dopo che è stata fondata la Nuova Cina. È uno dei teatro per eccellenza destinato alla danza, dove artisti di tutto il mondo hanno lasciato tracce di serate memorabili. Ha una capacità di 1215 posti, equipaggiato fino all'inverosimile di tecnologia avanzata: una gamma di riflettori di ogni tipo, governabili dai computer, tecnici di elevata preparazione, un Corpo di Ballo di alta professionalità del National Ballet of China, guidato da due anni da <strong>Feng</strong> (il cognome) <strong>Ying</strong> (il nome). Qua si usa così.<br />Quello che sorprende in questo teatro sono i tempi di lavoro, di preparazione. Non esiste la fretta, l'urgenza di andare in scena per contenere i costi. Qua, è tutto tranquillo, non vi sono contrattempi con i sindacati, le sale di prova hanno tutti i conforti necessari, un ordine incredibile; una mensa di alta qualità è a disposizione dei lavoratori dello spettacolo con costi bassissimi, irrisori, simbolici direi; gli orari di prova sono distribuiti nella giornata, una parte al mattino e una parte al pomeriggio. Il sabato e la domenica sono di riposo, salvo qualche eccezione richiesta degli italiani.<br />Mentre i rappresentati della cultura francese corteggiano con inviti gli artisti italiani per il buon lavoro che fanno per la conoscenza del mitico francese <strong>Roland Petit</strong>, per il momento, nessun rappresentante italiano, eppure sono stati informati, ha portato i saluti ai nostri. Forse perché, essendo agosto, sono in ferie, come comanda il rito estivo italiano. Vedremo a settembre se si faranno vivi, poiché, secondo noi, dovrebbe essere un rituale d'obbligo per chi si trova in questo Paese per promuovere la cultura e la creatività italiana.</p></div>Centro città di Beijing - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8737-centro-citta-di-beijing-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/5af466457c23f101311b88e07caf15e3_S.jpg" alt="Centro città Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Teatro all'aria aperta</strong></span><br /><strong><span style="font-size: 10pt;">Un mare di persone</span><br /></strong></p> <p style="text-align: justify;">Chi ha la ventura di arrivare a Beijing, (toponimo di Capitale del Nord, vanta oltre 18 milioni di abitanti, con una densità di 1200 persone per chilometro quadrato, e si sviluppa su un area pari a tutta la Regione del Lazio, centro politico, culturale e scientifico, ambita dal turista per la sua storia millenaria, per eventi spettacolari, monumenti storici, musei, Palazzi come quello d'Estate o del Tempio del Paradiso e altri luoghi, quali la Città Proibita) non può perdersi, in un pomeriggio di sabato d'agosto, lo spettacolo umano che vive nell'area del centro città, quella che vede concentrati magnifici alberghi, grandi negozi e il più importante Centro Commerciale.<br />Quando ti affacci sulla via Wangfujing Dajie, della zona Chaoyong, l'occhio intravede una fiumana di teste nere e corpi essenziali, asciutti, uno addosso all'altro, lunga oltre il chilometro. Impressionante, un mare di teste in movimento, come acqua increspata. Sono tutti giovani, famiglie con il bimbo, unico per legge, coppie di fidanzati, gruppi di amici, che si riversano su questa zona, come i francesi fanno sui Champs Elysées, come i romani tra piazza del Popolo e via del Corso, come i milanesi tra San Babila e via Monte Napoleone, con una sola differenza: l'ampiezza dell'area pedonale, qui è infinita. Una marea di gente che vagola in su e giù, ma che, stranamente, non trovi nel Centro Commerciale. Il quale è quasi deserto; forse chi ha investito in questo faraonico edificio, non ha calcolato una cosa: troppo costosi i prodotti esposti per le tasche di questi giovani; e poco attraenti, perché il Centro Commerciale non fa immagine, per chi possiede tanti soldi. Fa tristezza vedere in questo spazio, enorme, lindo, bianco, deserti anche negozi di illustre firme italiane. Salendo da piano terra i gironi quasi danteschi, si arriva fino al sesto piano.<br /><strong style="line-height: 25.2px;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img style="text-align: justify;" src="https://www.sipario.it/images/chinashopnew04.jpg" alt="Beijing - Centro Commerciale" title="Beijing - Centro Commerciale" height="535" width="400" /></strong></strong><br />E tanto per capire, erano più le guardie vigilanti che abbiamo incontrato che avventori. Eppure era un sabato pomeriggio, giorno ottimo per lo shopping. Ma lo choc vero e proprio lo vivi su una strada laterale che parte dalla piazza principale e si proietta sul lato sinistro verso un punto lontano: cioè vedere in fila un centinaio di super bancherelle organizzate di ogni sorta di cibo, una adiacente all'altra, dove, con fornelli e bombole di gas, cuochi provetti cucinano in diretta di tutto: una gamma di proposte culinarie da prendere al volo, da mangiare in piedi, coinvolgendo migliaia di persone.<br />E vedere questi cuochi, giovani e meno giovani, donne di ogni età, tutte con cappello e grembiule rosso, da sembrare un "esercito della salvezza" della gola, che oltre a cucinare a vista, fanno anche da imbonitori, è un spettacolo che solo Beijing ti può offrire.<br />Da non perdere, perché è qui che vedi il vero e giovane strato sociale che anima la Capitale. Una umanità che ha voglia di dimostrare di esserci, che cerca modelli occidentali nel vestirsi, nel calzarsi, nelle pettinature, che sogna un nuovo modo di vivere.<br />Ma i problemi sono i collegamenti per raggiungere i posti che vorresti conoscere. Non c'è tassista che spiccichi una parola d'inglese; devi muoverti con pezzi di carta da mostrare se hai avuto la fortuna di trovare qualche aiuto in albergo.<br /><strong><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img style="text-align: justify;" src="https://www.sipario.it/images/vistabeijing.JPG" alt="Beijing" title="Beijing" height="450" width="600" /></strong></strong><br />Per arrivare al punto giusto i percorsi sono interminabili, quando il tassista parte, grazie all'intervento di un impiegato dell'albergo, il prezzo, comunque, è quello che appare sul tachimetro; il problema nasce per il rientro. Niente tachimetro, si passa alla trattativa e la richiesta è sempre il triplo di quella che hai speso per l'andata e il percorso di rientro e sempre molto breve. Insomma, non manca l'arte di arrangiarsi. Lo sappiamo anche noi, perché ciò accade anche in certe città, senza fare i nomi, del Sud italiano.<br />Ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito ne valeva la pena. Mai tante persone deambulanti come abbiamo osservato qua su questo palcoscenico del centro città, dove gigantesche insegne rosse- è un colore che non manca- ti accompagna nel passeggio: tanto per conoscere, capire.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/5af466457c23f101311b88e07caf15e3_S.jpg" alt="Centro città Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Teatro all'aria aperta</strong></span><br /><strong><span style="font-size: 10pt;">Un mare di persone</span><br /></strong></p> <p style="text-align: justify;">Chi ha la ventura di arrivare a Beijing, (toponimo di Capitale del Nord, vanta oltre 18 milioni di abitanti, con una densità di 1200 persone per chilometro quadrato, e si sviluppa su un area pari a tutta la Regione del Lazio, centro politico, culturale e scientifico, ambita dal turista per la sua storia millenaria, per eventi spettacolari, monumenti storici, musei, Palazzi come quello d'Estate o del Tempio del Paradiso e altri luoghi, quali la Città Proibita) non può perdersi, in un pomeriggio di sabato d'agosto, lo spettacolo umano che vive nell'area del centro città, quella che vede concentrati magnifici alberghi, grandi negozi e il più importante Centro Commerciale.<br />Quando ti affacci sulla via Wangfujing Dajie, della zona Chaoyong, l'occhio intravede una fiumana di teste nere e corpi essenziali, asciutti, uno addosso all'altro, lunga oltre il chilometro. Impressionante, un mare di teste in movimento, come acqua increspata. Sono tutti giovani, famiglie con il bimbo, unico per legge, coppie di fidanzati, gruppi di amici, che si riversano su questa zona, come i francesi fanno sui Champs Elysées, come i romani tra piazza del Popolo e via del Corso, come i milanesi tra San Babila e via Monte Napoleone, con una sola differenza: l'ampiezza dell'area pedonale, qui è infinita. Una marea di gente che vagola in su e giù, ma che, stranamente, non trovi nel Centro Commerciale. Il quale è quasi deserto; forse chi ha investito in questo faraonico edificio, non ha calcolato una cosa: troppo costosi i prodotti esposti per le tasche di questi giovani; e poco attraenti, perché il Centro Commerciale non fa immagine, per chi possiede tanti soldi. Fa tristezza vedere in questo spazio, enorme, lindo, bianco, deserti anche negozi di illustre firme italiane. Salendo da piano terra i gironi quasi danteschi, si arriva fino al sesto piano.<br /><strong style="line-height: 25.2px;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img style="text-align: justify;" src="https://www.sipario.it/images/chinashopnew04.jpg" alt="Beijing - Centro Commerciale" title="Beijing - Centro Commerciale" height="535" width="400" /></strong></strong><br />E tanto per capire, erano più le guardie vigilanti che abbiamo incontrato che avventori. Eppure era un sabato pomeriggio, giorno ottimo per lo shopping. Ma lo choc vero e proprio lo vivi su una strada laterale che parte dalla piazza principale e si proietta sul lato sinistro verso un punto lontano: cioè vedere in fila un centinaio di super bancherelle organizzate di ogni sorta di cibo, una adiacente all'altra, dove, con fornelli e bombole di gas, cuochi provetti cucinano in diretta di tutto: una gamma di proposte culinarie da prendere al volo, da mangiare in piedi, coinvolgendo migliaia di persone.<br />E vedere questi cuochi, giovani e meno giovani, donne di ogni età, tutte con cappello e grembiule rosso, da sembrare un "esercito della salvezza" della gola, che oltre a cucinare a vista, fanno anche da imbonitori, è un spettacolo che solo Beijing ti può offrire.<br />Da non perdere, perché è qui che vedi il vero e giovane strato sociale che anima la Capitale. Una umanità che ha voglia di dimostrare di esserci, che cerca modelli occidentali nel vestirsi, nel calzarsi, nelle pettinature, che sogna un nuovo modo di vivere.<br />Ma i problemi sono i collegamenti per raggiungere i posti che vorresti conoscere. Non c'è tassista che spiccichi una parola d'inglese; devi muoverti con pezzi di carta da mostrare se hai avuto la fortuna di trovare qualche aiuto in albergo.<br /><strong><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img style="text-align: justify;" src="https://www.sipario.it/images/vistabeijing.JPG" alt="Beijing" title="Beijing" height="450" width="600" /></strong></strong><br />Per arrivare al punto giusto i percorsi sono interminabili, quando il tassista parte, grazie all'intervento di un impiegato dell'albergo, il prezzo, comunque, è quello che appare sul tachimetro; il problema nasce per il rientro. Niente tachimetro, si passa alla trattativa e la richiesta è sempre il triplo di quella che hai speso per l'andata e il percorso di rientro e sempre molto breve. Insomma, non manca l'arte di arrangiarsi. Lo sappiamo anche noi, perché ciò accade anche in certe città, senza fare i nomi, del Sud italiano.<br />Ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito ne valeva la pena. Mai tante persone deambulanti come abbiamo osservato qua su questo palcoscenico del centro città, dove gigantesche insegne rosse- è un colore che non manca- ti accompagna nel passeggio: tanto per conoscere, capire.</p></div>L'Arte Barocca musicale, dimostrata ai giovani cinesi - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8739-l-arte-barocca-musicale-dimostrata-ai-giovani-cinesi-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/a67639a2908a28c240bd6cfe8fd528d3_S.jpg" alt="National Centre for the Performing Arts of Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>L'Arte Barocca musicale,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>dimostrata ai giovani cinesi,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>a cura dell'Istituto di Cultura Italiana.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/nationalcentrenew04.jpg" alt="National Centre for the Performing Arts" title="National Centre for the Performing Arts" height="188" width="600" /></strong></strong><br />Al Museo Nazionale della Cina, situato a fianco di piazza Tien' An Man, in Beijing, in una sala gremita di giovane pubblico, abbiamo avuto il piacere di ascoltare, in un pomeriggio accaldato, una conferenza-spettacolo, promossa e organizzata dall'Istituto italiano di Cultura, diretto da <strong>Stefania Stafutti</strong>, sul tema "<strong>Il Barocco nella musica</strong>". Evento commissionato all'italiano <strong>Giuseppe Cuccia</strong>, che da oltre tre anni è ai vertici del <strong>National Centre for the Performing Arts</strong>, come esperto di lirica.<br />Preceduto da una introduzione del vice presidente del Museo <strong>Chen Lüshen</strong>, <strong>Cuccia</strong>, con l'ausilio di una ricca documentazione fotografica, proiettata su grande schermo, ha potuto dimostrare che cosa si deve intendere per arte barocca, un movimento estetico che inizia nel '600, coinvolgendo tutte le arti: architettura, pittura, letteratura, poesia, musica. Un movimento che ha attraversato anni e anni per giungere fino al Settecento, lasciando in eredità alla storia dell'arte veri capolavori, oggi ammirazione di tutti. Con l'aiuto dell'interprete <strong>Wei Yi</strong>, il relatore ha costruito la suo master class, (altro che conferenza!), alternando il suo intervento chiaro e storicamente inquadrato nei diversi periodi storici, con immagini di documentazione, con interventi canori con la bravissima soprano <strong>Patrizia Pace</strong>, accompagnata al piano forte da <strong>Katherine Chou</strong>.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/pacepatrizianew04.jpg" alt="Patrizia Pace" title="Patrizia Pace" height="431" width="600" /></strong></strong><br />Le esecuzioni, applauditissime, hanno dimostrato quanto siano state apprezzate da parte della platea, che ha potuto ascoltare arie note del repertorio lirico barocco. La cosa che ci ha sorpreso è il grado di partecipazione del pubblico che per due ore trenta, tanto è durato l'evento, non ha mai manifestato segni di stanchezza, nonostante l'alternarsi continuo della lingua italiana a quella cinese.<br />Alla sera dello stesso giorno, invece, presso il teatro principale, del Centro per formativo dell'arte e spettacolo, siamo stati invitati ad assistere ad una prova di <strong><em>Norma </em></strong>di <strong>Vincenzo Bellini</strong>, con debutto l'11 settembre, e vedi caso abbiamo incontrato uno staff tutto italiano capitanato da <strong>Pierluigi Pier'Alli</strong>, come regista e scenografo e dal direttore d'orchestra <strong>Renato Palumbo</strong>.<br />È interessante notare quanto sia importante il melodramma italiano come elemento di comunicazione e intese tra i popoli.<br />La messa in scena, a cui abbiamo assistito, rende onore alle capacità creative di tutti componenti la squadra italiana che ha determinato questo spettacolare evento.</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/a67639a2908a28c240bd6cfe8fd528d3_S.jpg" alt="National Centre for the Performing Arts of Beijing" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Beijing</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>L'Arte Barocca musicale,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>dimostrata ai giovani cinesi,</strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"><strong>a cura dell'Istituto di Cultura Italiana.</strong></span></p> <p style="text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/nationalcentrenew04.jpg" alt="National Centre for the Performing Arts" title="National Centre for the Performing Arts" height="188" width="600" /></strong></strong><br />Al Museo Nazionale della Cina, situato a fianco di piazza Tien' An Man, in Beijing, in una sala gremita di giovane pubblico, abbiamo avuto il piacere di ascoltare, in un pomeriggio accaldato, una conferenza-spettacolo, promossa e organizzata dall'Istituto italiano di Cultura, diretto da <strong>Stefania Stafutti</strong>, sul tema "<strong>Il Barocco nella musica</strong>". Evento commissionato all'italiano <strong>Giuseppe Cuccia</strong>, che da oltre tre anni è ai vertici del <strong>National Centre for the Performing Arts</strong>, come esperto di lirica.<br />Preceduto da una introduzione del vice presidente del Museo <strong>Chen Lüshen</strong>, <strong>Cuccia</strong>, con l'ausilio di una ricca documentazione fotografica, proiettata su grande schermo, ha potuto dimostrare che cosa si deve intendere per arte barocca, un movimento estetico che inizia nel '600, coinvolgendo tutte le arti: architettura, pittura, letteratura, poesia, musica. Un movimento che ha attraversato anni e anni per giungere fino al Settecento, lasciando in eredità alla storia dell'arte veri capolavori, oggi ammirazione di tutti. Con l'aiuto dell'interprete <strong>Wei Yi</strong>, il relatore ha costruito la suo master class, (altro che conferenza!), alternando il suo intervento chiaro e storicamente inquadrato nei diversi periodi storici, con immagini di documentazione, con interventi canori con la bravissima soprano <strong>Patrizia Pace</strong>, accompagnata al piano forte da <strong>Katherine Chou</strong>.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/pacepatrizianew04.jpg" alt="Patrizia Pace" title="Patrizia Pace" height="431" width="600" /></strong></strong><br />Le esecuzioni, applauditissime, hanno dimostrato quanto siano state apprezzate da parte della platea, che ha potuto ascoltare arie note del repertorio lirico barocco. La cosa che ci ha sorpreso è il grado di partecipazione del pubblico che per due ore trenta, tanto è durato l'evento, non ha mai manifestato segni di stanchezza, nonostante l'alternarsi continuo della lingua italiana a quella cinese.<br />Alla sera dello stesso giorno, invece, presso il teatro principale, del Centro per formativo dell'arte e spettacolo, siamo stati invitati ad assistere ad una prova di <strong><em>Norma </em></strong>di <strong>Vincenzo Bellini</strong>, con debutto l'11 settembre, e vedi caso abbiamo incontrato uno staff tutto italiano capitanato da <strong>Pierluigi Pier'Alli</strong>, come regista e scenografo e dal direttore d'orchestra <strong>Renato Palumbo</strong>.<br />È interessante notare quanto sia importante il melodramma italiano come elemento di comunicazione e intese tra i popoli.<br />La messa in scena, a cui abbiamo assistito, rende onore alle capacità creative di tutti componenti la squadra italiana che ha determinato questo spettacolare evento.</p></div>Sentirsi straniero - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8736-sentirsi-straniero-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/fd233e6934ac8e43f8e82c8fac94ad6d_S.jpg" alt="La città proibita - una fanciulla" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p> </p> <p>Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa Nuova Cina.</p> <p>Già i bambini lanciano sguardi<br />che segnano la tua estraneità.</p> <p>Già l'impenetrabilità dei segni<br />linguistici, dei suoni monocordi<br />che ogni parola si fonde in altra,<br />non la senti né netta, né scolpita.</p> <p>Questo lessico impastato<br />da cui non affiora il senso<br />del discorso, delle intenzioni:<br />baluardo altissimo, invalicabile,<br />Grande Muraglia al pensiero altrui.</p> <p>Invalicabile è la millenaria scrittura<br />criptica, graficamente complessa,<br />tanto da assurgere a scarabocchio<br />ai nostri occhi ignoranti e stupefatti.<br />Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa nuova Cina,<br />dove la nuova generazione<br />che avanza, quella che incontri<br />nei ristoranti per servire l'ospite,<br />ha poca, se non nulla, confidenza,<br />con una seconda lingua passante,<br />occidentale o no, per aprirsi a chi<br />vuole incontrarti, conoscere, viverti.</p> <p>La molteplicità dei sentimenti<br />della gente cinese che incontri,<br />vedi, ascolti, ti muove l'animo,<br />un allontanamento, un distacco<br />dal voler entrare in comunione.</p> <p>Sentimenti che vanno:<br />dalla rabbia<br />all'ammirazione;<br />dalla paura<br />alla tenerezza;<br />dall'attrazione<br />al respingimento.</p> <p>Rabbia: quando avverti una sottile,<br />latente violenza dell'uno sull'altro,<br />fatta di viva aggressività verbale,<br />(forse non è così, ma volume<br />e incisività del suono lo sembra).<br />L'individualismo, l'indifferenza<br />la trovi nei passanti che ignorano<br />il diseredato accasciato al suolo,<br />irrispettosi di semplici regole civili<br />della circolazione per i tanti pedoni.<br />Un fascismo inconsapevole emerge<br />in chi è in possesso di un automezzo,<br />segno di uno status raggiunto, esibito.</p> <p>L'ammirazione nasce dall'intelligenza viva,<br />superiore ad altri popoli, che ora riscontri<br />in soluzioni pratiche,<br />dai piccoli dettagli sull'oggettistica, sulla tecno-meccanica,<br />sull'organizzazione di stampo "manager".</p> <p>Sarà perché, forse, essendo <br />tutti spinti all'affermazione della propria esistenza<br />sono proiettati verso atti dimostrativi.</p> <p>Ammirazione per il passato artistico,<br />creativo in tutti i campi che adesso,<br />purtroppo, la nuova libertà creatività<br />si sta avventurando in tanti campi,<br />dove prevale il concetto "dominio".</p> <p>Un sentimento di paura si avverte<br />proprio perché intravedi il desiderio<br />di invadere, inserirsi con silenzio<br />in altre aree del mondo, una sorta<br />d'invasione strisciante, invisibile,<br />ma poi visibile agli occhi nei fatti.<br />La presenza l'avverti nel mondo,<br />sotto forma di azioni commerciali,<br />che vanno dal cibo alla mercanzia.</p> <p>Un sentimento di tenerezza affiora<br />se incroci il bimbo che fa i primi passi,<br />e genitori entusiasti del suo successo.<br />Lo incontri quando gruppi di vecchie<br />ti salutano con mano fragile, vissuta,<br />segnata dal tempo, di abbandono alla vita.</p> <p>Un sentimento attrattivo lo percepisci<br />quando guardi queste giovani fanciulle<br />dal volto di luna piena ti sorridono, caste,<br />all'improvviso, per darci la loro attenzione.</p> <p>Ma subito da noi respinto dall'impossibilità<br />di un dialogo; e il tutto si limita ad un "ciao".</p> <p>Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa Nuova Cina,<br />condotta da ideologia comunista,<br />che, come spiega bene il significato<br />semantico della parola, dovrebbe<br />essere l'invito: "vivere bene in comune".</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/fd233e6934ac8e43f8e82c8fac94ad6d_S.jpg" alt="La città proibita - una fanciulla" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p> </p> <p>Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa Nuova Cina.</p> <p>Già i bambini lanciano sguardi<br />che segnano la tua estraneità.</p> <p>Già l'impenetrabilità dei segni<br />linguistici, dei suoni monocordi<br />che ogni parola si fonde in altra,<br />non la senti né netta, né scolpita.</p> <p>Questo lessico impastato<br />da cui non affiora il senso<br />del discorso, delle intenzioni:<br />baluardo altissimo, invalicabile,<br />Grande Muraglia al pensiero altrui.</p> <p>Invalicabile è la millenaria scrittura<br />criptica, graficamente complessa,<br />tanto da assurgere a scarabocchio<br />ai nostri occhi ignoranti e stupefatti.<br />Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa nuova Cina,<br />dove la nuova generazione<br />che avanza, quella che incontri<br />nei ristoranti per servire l'ospite,<br />ha poca, se non nulla, confidenza,<br />con una seconda lingua passante,<br />occidentale o no, per aprirsi a chi<br />vuole incontrarti, conoscere, viverti.</p> <p>La molteplicità dei sentimenti<br />della gente cinese che incontri,<br />vedi, ascolti, ti muove l'animo,<br />un allontanamento, un distacco<br />dal voler entrare in comunione.</p> <p>Sentimenti che vanno:<br />dalla rabbia<br />all'ammirazione;<br />dalla paura<br />alla tenerezza;<br />dall'attrazione<br />al respingimento.</p> <p>Rabbia: quando avverti una sottile,<br />latente violenza dell'uno sull'altro,<br />fatta di viva aggressività verbale,<br />(forse non è così, ma volume<br />e incisività del suono lo sembra).<br />L'individualismo, l'indifferenza<br />la trovi nei passanti che ignorano<br />il diseredato accasciato al suolo,<br />irrispettosi di semplici regole civili<br />della circolazione per i tanti pedoni.<br />Un fascismo inconsapevole emerge<br />in chi è in possesso di un automezzo,<br />segno di uno status raggiunto, esibito.</p> <p>L'ammirazione nasce dall'intelligenza viva,<br />superiore ad altri popoli, che ora riscontri<br />in soluzioni pratiche,<br />dai piccoli dettagli sull'oggettistica, sulla tecno-meccanica,<br />sull'organizzazione di stampo "manager".</p> <p>Sarà perché, forse, essendo <br />tutti spinti all'affermazione della propria esistenza<br />sono proiettati verso atti dimostrativi.</p> <p>Ammirazione per il passato artistico,<br />creativo in tutti i campi che adesso,<br />purtroppo, la nuova libertà creatività<br />si sta avventurando in tanti campi,<br />dove prevale il concetto "dominio".</p> <p>Un sentimento di paura si avverte<br />proprio perché intravedi il desiderio<br />di invadere, inserirsi con silenzio<br />in altre aree del mondo, una sorta<br />d'invasione strisciante, invisibile,<br />ma poi visibile agli occhi nei fatti.<br />La presenza l'avverti nel mondo,<br />sotto forma di azioni commerciali,<br />che vanno dal cibo alla mercanzia.</p> <p>Un sentimento di tenerezza affiora<br />se incroci il bimbo che fa i primi passi,<br />e genitori entusiasti del suo successo.<br />Lo incontri quando gruppi di vecchie<br />ti salutano con mano fragile, vissuta,<br />segnata dal tempo, di abbandono alla vita.</p> <p>Un sentimento attrattivo lo percepisci<br />quando guardi queste giovani fanciulle<br />dal volto di luna piena ti sorridono, caste,<br />all'improvviso, per darci la loro attenzione.</p> <p>Ma subito da noi respinto dall'impossibilità<br />di un dialogo; e il tutto si limita ad un "ciao".</p> <p>Mai mi sono sentito straniero<br />come in questa Nuova Cina,<br />condotta da ideologia comunista,<br />che, come spiega bene il significato<br />semantico della parola, dovrebbe<br />essere l'invito: "vivere bene in comune".</p></div>Le grandi muraglie cinesi - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti2014-09-21T02:00:00+02:002014-09-21T02:00:00+02:00https://www.sipario.it/attualita/dal-mondo/beijing/item/8738-le-grandi-muraglie-cinesi-beijing-di-mario-mattia-giorgetti.htmlMario Mattia Giorgetti<div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/6e25a00a283763c8d451d4a30cc207f3_S.jpg" alt="Cina - La Grande Muraglia" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Le grandi muraglie cinesi</strong></span></p> <p>Per andare a vedere lo "spettacolo"<br />della Grande Muraglia, definita<br />la Settima Meraviglia del Mondo,<br />Patrimonio dell'Umanità, fin dal 1987,<br />qui a Beijing bisogna superare<br />altre tre "muraglie", anch'esse<br />patrimonio dell'umanità, che sono:<br />il traffico in un giorno di sabato,<br />che per uscire solo dalla città<br />ci si impiegano tre ore; e poi,<br />per "lavori in corso" sulla strada,<br />ti trovi fuori città, strade sconnesse<br />di una periferia disastrata, polverosa,<br />da Terzo Mondo, senza offendere<br />nessuno, che l'autista del pulmino<br />deve ricorrere al navigatore,<br />che non compie il suo compito,<br />non risponde ai comandi;<br />e allora l'autista scende incazzato<br />e va a chiedere ad un collega,<br />impantanato nello stesso problema.<br />Confabulano tra loro e poi,<br />gira che ti rigira, finalmente<br />sei dentro la "muraglia" del traffico autostradale.<br />Una "muraglia"<br />che si percorre a passo di lumaca,<br />e, per consolarti, guardi lontano<br />le bizzarre architetture di edifici<br />che sono una sfida alle linee<br />della geometria che puntano<br />fiduciose verso l'alto del cielo.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/gm02new04.jpg" alt="Le grandi muraglie cinesi" title="Le grandi muraglie cinesi" height="533" width="400" /></strong></strong></p> <p>La seconda "muraglia" è il Tempo,<br />anch'esso Bene dell'Umanità<br />che ti morde dalla testa ai piedi<br />con una temperatura da far cuocere<br />un uovo al tegamino se appoggi<br />la padella sulla coscia della gamba.</p> <p>La terza "muraglia" è la comunicazione<br />di quei segni sfingei, impenetrabili,<br />che campeggiano in insegne colorate,<br />distribuite in maniera massiccia<br />su strade, case, negozi, edifici,<br />cartelli, pali, ecc.<br />Le ammiri come quadri futuristi<br />e non si ha il coraggio di chiedere<br />cosa dicono. Una vera muraglia, per noi.</p> <p>La quarta "muraglia" è quella là,<br />quella vera, che si snoda tra i dorsi<br />delle montagne da secoli, addirittura<br />si parla di secoli avanti Cristo,<br />come un biscione di pietre accatastate<br />ad arte, in nome della difesa del territorio,<br />dei confini, o dall'invasione dei barbari<br />della Mongolia, della Manciuria, della Corea<br />e di altri popoli confinanti con la Cina,<br />che avrebbero potuto invaderla.<br />Solo dei pazzi potevano avventurarsi<br />in quei luoghi impervi,<br />con boschi impenetrabili, erbacce e piante<br />che lottano tra loro per la sopravvivenza;<br />eppure, poiché la paura fa novanta,<br />un imperatore dietro l'altro hanno continuato<br />a mettere pietra su pietra, con migliaia<br />e migliaia di operosi operai, <br />che vi lasciavano la pelle.<br />Alcuni sostengono che molti dei quali siano stati sepolti<br />tra una parete e l'altra, come terrapieno;<br />come riempitivo, insomma.<br />Sono fantasie che si creano sempre<br />intorno a costruzioni che hanno<br />avuto bisogno di anni e anni<br />di lavoro per essere realizzate.<br />Un biscione di pietra, con un cammino<br />che sembra una stradina medievale<br />italiana acciottolata, cioè come un vicolo<br />per intenderci, protetto da muri merlati<br />alti come un uomo, che si snoda<br />per ottomila chilometri per tuffarsi<br />alla fine nel mare.<br />E ogni tanto il dorso del biscione<br />è intervallato da numerose torrette<br />dove i soldati di quei tempi,<br />tra una fumata e l'altra,<br />si tenevano pronti per quei<br />presupposti pericoli o reali<br />attacchi dei barbari mongoli.<br />Ora su quei camminamenti,<br />tra scalini che salgono o scendono,<br />armati di iPad, macchine fotografiche,<br />ci sono altri soldati:<br />i turisti provenienti dal mondo intero.<br />Ora, intorno a questa cintura pietrosa,<br />sono nati punti di ristoro, negozi<br />di mercanzie di ogni tipo, venditori<br />lungo la strada di frutta, <br />di pannocchie, giuggiole, noccioline, mandorle,<br />patatine, ma,soprattutto, bottigliette<br />d'acqua per il refrigerio dei coraggiosi visitatori.<br />Ora, teleferiche installate<br />all'uopo sono in continua funzione,<br />per passeggeri singoli, in coppia<br />e in gruppo.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/gm03operainew04.jpg" alt="Le grandi muraglie cinesi" title="Le grandi muraglie cinesi" height="533" width="400" /></strong></strong><br />Come potevamo non partecipare a questo spettacolo<br />che attira all'anno milioni di persone,<br />come il nostro Colosseo,<br />provenienti da ogni dove?<br />Ma per sapere come si arriva<br />ad essere spettatori occorre<br />conoscere l'organizzazione<br />di raccolta del pubblico.<br />Ogni hotel di Beijing ha un punto<br />vendita di questo tour.<br />Al mattino, un pulmino fa il giro<br />degli alberghi; tira su chi ha acquistato<br />il ticket. Un giro di più di un'ora.<br />Poi, in un punto della città,sale la guida,<br />che in inglese saluta tutti. Si presenta<br />e, microfono alla mano, comincia<br />a raccontare la storia della città.<br />Anticipa alcune notizie sulla Grande Muraglia.<br />E poi, tranquillamente,<br />dice:" Adesso riposatevi fino<br />all'arrivo sul posto". Un riposo lungo<br />tre ore coi disagi per quel che sopra<br />si è detto e che bisogna sopportare.<br />Dove sta lo spettacolo una volta sul posto?<br />Quando sei davanti a questa "meraviglia"<br />del mondo? Sta nelle energie che occorrono<br />per decidere di compiere il percorso<br />che hai scelto: camminare a destra o sinistra;<br />sta nel cercare dove farti la foto<br />per gli amici di casa e quelli di Facebook;<br />sta nello sventolarsi un po' d'aria<br />per rinfrescarti il volto; sta nei momenti<br />in cui ti appoggi ai muri per riprendere fiato;<br />sta nel momento in cui decidi di tornare indietro,<br />all'albergo per farti una doccia fredda, ristoratrice.<br />Ecco dove sta lo spettacolo.<br />In una bella ritirata. Però... l'emozione<br />di aver messo piede là,<br />sulla strada della Grande Muraglia,<br />di aver registrato coi propri occhi<br />immagini su immagini, arricchendo<br />il tuo immaginario, di aver respirato<br />l'aria calda, umida, unica, con orgoglio,<br />faranno parte del tuo vissuto di "giramondo".</p></div><div class="K2FeedImage"><img src="https://www.sipario.it/media/k2/items/cache/6e25a00a283763c8d451d4a30cc207f3_S.jpg" alt="Cina - La Grande Muraglia" /></div><div class="K2FeedIntroText"></div><div class="K2FeedFullText"> <p style="text-align: justify;"><strong>Cari Lettori</strong>,<br />dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.<br />Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.<br />Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.</p> <hr /> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>Le grandi muraglie cinesi</strong></span></p> <p>Per andare a vedere lo "spettacolo"<br />della Grande Muraglia, definita<br />la Settima Meraviglia del Mondo,<br />Patrimonio dell'Umanità, fin dal 1987,<br />qui a Beijing bisogna superare<br />altre tre "muraglie", anch'esse<br />patrimonio dell'umanità, che sono:<br />il traffico in un giorno di sabato,<br />che per uscire solo dalla città<br />ci si impiegano tre ore; e poi,<br />per "lavori in corso" sulla strada,<br />ti trovi fuori città, strade sconnesse<br />di una periferia disastrata, polverosa,<br />da Terzo Mondo, senza offendere<br />nessuno, che l'autista del pulmino<br />deve ricorrere al navigatore,<br />che non compie il suo compito,<br />non risponde ai comandi;<br />e allora l'autista scende incazzato<br />e va a chiedere ad un collega,<br />impantanato nello stesso problema.<br />Confabulano tra loro e poi,<br />gira che ti rigira, finalmente<br />sei dentro la "muraglia" del traffico autostradale.<br />Una "muraglia"<br />che si percorre a passo di lumaca,<br />e, per consolarti, guardi lontano<br />le bizzarre architetture di edifici<br />che sono una sfida alle linee<br />della geometria che puntano<br />fiduciose verso l'alto del cielo.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/gm02new04.jpg" alt="Le grandi muraglie cinesi" title="Le grandi muraglie cinesi" height="533" width="400" /></strong></strong></p> <p>La seconda "muraglia" è il Tempo,<br />anch'esso Bene dell'Umanità<br />che ti morde dalla testa ai piedi<br />con una temperatura da far cuocere<br />un uovo al tegamino se appoggi<br />la padella sulla coscia della gamba.</p> <p>La terza "muraglia" è la comunicazione<br />di quei segni sfingei, impenetrabili,<br />che campeggiano in insegne colorate,<br />distribuite in maniera massiccia<br />su strade, case, negozi, edifici,<br />cartelli, pali, ecc.<br />Le ammiri come quadri futuristi<br />e non si ha il coraggio di chiedere<br />cosa dicono. Una vera muraglia, per noi.</p> <p>La quarta "muraglia" è quella là,<br />quella vera, che si snoda tra i dorsi<br />delle montagne da secoli, addirittura<br />si parla di secoli avanti Cristo,<br />come un biscione di pietre accatastate<br />ad arte, in nome della difesa del territorio,<br />dei confini, o dall'invasione dei barbari<br />della Mongolia, della Manciuria, della Corea<br />e di altri popoli confinanti con la Cina,<br />che avrebbero potuto invaderla.<br />Solo dei pazzi potevano avventurarsi<br />in quei luoghi impervi,<br />con boschi impenetrabili, erbacce e piante<br />che lottano tra loro per la sopravvivenza;<br />eppure, poiché la paura fa novanta,<br />un imperatore dietro l'altro hanno continuato<br />a mettere pietra su pietra, con migliaia<br />e migliaia di operosi operai, <br />che vi lasciavano la pelle.<br />Alcuni sostengono che molti dei quali siano stati sepolti<br />tra una parete e l'altra, come terrapieno;<br />come riempitivo, insomma.<br />Sono fantasie che si creano sempre<br />intorno a costruzioni che hanno<br />avuto bisogno di anni e anni<br />di lavoro per essere realizzate.<br />Un biscione di pietra, con un cammino<br />che sembra una stradina medievale<br />italiana acciottolata, cioè come un vicolo<br />per intenderci, protetto da muri merlati<br />alti come un uomo, che si snoda<br />per ottomila chilometri per tuffarsi<br />alla fine nel mare.<br />E ogni tanto il dorso del biscione<br />è intervallato da numerose torrette<br />dove i soldati di quei tempi,<br />tra una fumata e l'altra,<br />si tenevano pronti per quei<br />presupposti pericoli o reali<br />attacchi dei barbari mongoli.<br />Ora su quei camminamenti,<br />tra scalini che salgono o scendono,<br />armati di iPad, macchine fotografiche,<br />ci sono altri soldati:<br />i turisti provenienti dal mondo intero.<br />Ora, intorno a questa cintura pietrosa,<br />sono nati punti di ristoro, negozi<br />di mercanzie di ogni tipo, venditori<br />lungo la strada di frutta, <br />di pannocchie, giuggiole, noccioline, mandorle,<br />patatine, ma,soprattutto, bottigliette<br />d'acqua per il refrigerio dei coraggiosi visitatori.<br />Ora, teleferiche installate<br />all'uopo sono in continua funzione,<br />per passeggeri singoli, in coppia<br />e in gruppo.<br /><strong style="line-height: 25.2px; text-align: justify;"><strong style="line-height: 25.2px; font-size: 13px;"><img src="https://www.sipario.it/images/gm03operainew04.jpg" alt="Le grandi muraglie cinesi" title="Le grandi muraglie cinesi" height="533" width="400" /></strong></strong><br />Come potevamo non partecipare a questo spettacolo<br />che attira all'anno milioni di persone,<br />come il nostro Colosseo,<br />provenienti da ogni dove?<br />Ma per sapere come si arriva<br />ad essere spettatori occorre<br />conoscere l'organizzazione<br />di raccolta del pubblico.<br />Ogni hotel di Beijing ha un punto<br />vendita di questo tour.<br />Al mattino, un pulmino fa il giro<br />degli alberghi; tira su chi ha acquistato<br />il ticket. Un giro di più di un'ora.<br />Poi, in un punto della città,sale la guida,<br />che in inglese saluta tutti. Si presenta<br />e, microfono alla mano, comincia<br />a raccontare la storia della città.<br />Anticipa alcune notizie sulla Grande Muraglia.<br />E poi, tranquillamente,<br />dice:" Adesso riposatevi fino<br />all'arrivo sul posto". Un riposo lungo<br />tre ore coi disagi per quel che sopra<br />si è detto e che bisogna sopportare.<br />Dove sta lo spettacolo una volta sul posto?<br />Quando sei davanti a questa "meraviglia"<br />del mondo? Sta nelle energie che occorrono<br />per decidere di compiere il percorso<br />che hai scelto: camminare a destra o sinistra;<br />sta nel cercare dove farti la foto<br />per gli amici di casa e quelli di Facebook;<br />sta nello sventolarsi un po' d'aria<br />per rinfrescarti il volto; sta nei momenti<br />in cui ti appoggi ai muri per riprendere fiato;<br />sta nel momento in cui decidi di tornare indietro,<br />all'albergo per farti una doccia fredda, ristoratrice.<br />Ecco dove sta lo spettacolo.<br />In una bella ritirata. Però... l'emozione<br />di aver messo piede là,<br />sulla strada della Grande Muraglia,<br />di aver registrato coi propri occhi<br />immagini su immagini, arricchendo<br />il tuo immaginario, di aver respirato<br />l'aria calda, umida, unica, con orgoglio,<br />faranno parte del tuo vissuto di "giramondo".</p></div>