“BRATTARELLO” LA NUOVA MASCHERA DEI SARTORI
Una maschera che nasce dagli occhi della gente e punto d'incontro tra l'arte dei Sartori, l'attore, il drammaturgo e la commedia.
Al Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori è stato presentato alla Stampa e alla città di Abano la nuova maschera creata da Sarah Sartori, direttrice del Centro Maschere e Strutture Gestuali. Si chiama 'Brattarello'. Nasce al seguito di un'intensa collaborazione fra il Museo Sartori, diretto da Paola Piizzi, il Comune di Bolzano, la Provincia autonoma di Bolzano, il Teatro Stabile di Bolzano e la Cooperativa 19, impresa culturale e casa di produzione bolzanina. “Come tutti i neonati Brattarello è già nel nostro cuore. Entra di diritto nella nostra magnifica collezione. Verrà presentato da Sarah, Walter Valeri e da me per la prima volta in un'apposita teca al primo piano del Museo”, dichiara Paola Piizzi. “Per il suo battesimo ci saranno prosecco dei colli Euganei, biscotti e un bel fiocco azzurro. Chi vorrà fargli visita sarà più che benvenuto” . Assieme alla maschera verrà proiettato un interessante documentario inedito che ripercorre la sua creazione, realizzata durante un anno di laboratori per le scuole, spettacoli, seminari e ricerche sul campo. “E' una maschera a cui tengo molto” dice Sarah Sartori. La dedico a mia madre, a mio padre e a mio nonno. A loro devo tutto, compreso un'infanzia felice e avventurosa” I colori della maschera realizzata in due versioni, quella classica in cuoio e una più vivace, piena di colore, ispirata alla tavolozza di Van Gogh e agli straordinari tramonti del Rosengarten. Entrambe appartenenti all'antica famiglia degli Zanni da cui nel corso dei secoli sono nati personaggi come Arlecchino, il Capitano, Pantalone o il Dottore, oggi famosi in tutto il mondo, Pur essendo ai suoi primi vagiti Brattarello ha una forte personalità, una grinta e uno sguardo intenso e diabolico, ma anche dolce e gentile se necessario. Il nome accattivante di Brattarello glielo ha dato il poeta e drammaturgo Walter Valeri. “ Come tutte le maschere Brattarello nasce dagli occhi della gente. Ha un forte legame con la storia e la cultura che lo circonda. Il nome mi è venuto in mente pensando ai venditori ambulanti di cibo che s'incontrano con gratitudine agli angoli delle strade di Bolzano nelle notti d'inverno. Ho già' in mente nuove storie per questo personaggio” Il breve monologo dal titolo “Brattarello alla corte di Re Laurino”, scritto appositamente per l'evento, s'ispira al patrimonio di fiabe e leggende popolari di Bolzano. E' stato recitato per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Studio dello Stabile di Bolzano dall'ottimo Salvatore Cutri. Tra l'incredibile e l'immaginario risorge nel XXI secolo per parlare un po' in italiano, un po' in tedesco, un po' in ladino con accento calabrese, punto d'incontro tra l'arte dei Sartori, l'attore, il drammaturgo e la commedia.